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Al Donizetti “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie

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È “Dieci piccoli indiani…. e non rimase nessuno!” il nuovo titolo in cartellone per la stagione di prosa al Donizetti. Lo spettacolo, di Agatha Christie, andrà in scena da martedì 7 a sabato 11 febbraio alle 20.30 e domenica 12 febbraio alle 15.30 al teatro Donizetti.
Una produzione Ginevra Media Production, con regia di Ricard Reguant, che vede protagonisti Giulia Morgani, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Leonardo Sbragia, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Franco Graziosi, Luciano Virgilio e Carlo Simoni.
Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, “E non ne rimase nessuno” è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie, tanto che anche la cinematografia è piena di rimandi all’opera della scrittrice, basti pensare al film di René Clair con un cast d’epoca eccellente, oppure a tutti quei film successivi che adattavano il plot della storia a versioni più moderne. Ma “Dieci piccoli indiani” resta nella memoria universale una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Recentemente un sondaggio americano ha dichiarato che il romanzo è considerato universalmente il migliore in assoluto, posizionandosi al primo posto di tutte le vendite nel mondo, con poco più di 110 milioni di copie vendute. Si è pertanto piazzato all’undicesimo posto nella classifica dei best-seller con più incassi della storia. Si conta che le opere di Aghata Chirstie siano tra le più lette in termini di cifre subito dopo quelle di Shakespeare. In Italia uscì per la prima volta nell’agosto 1946 con il titolo “…E poi non rimase nessuno”, romanzo numero 10 della collana “Il Giallo Mondadori”, edita da Arnoldo Mondadori Editore.
La storia è nota: Siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono stati invitati su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affisse agli specchi una poesia, “Dieci piccoli indiani”. La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l’altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell’isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione. L’assassino si nasconde tra di loro.
Forse il romanzo più cupo della scrittrice probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di lì a poco si sarebbero fatti sentire. Ma è grazie a questa cupezza che la scrittrice dà sfogo ad una vicenda piena di intrigo e suspense che trova il suo apice in un finale tra i più elettrizzanti e spiazzanti mai scritti.
L’uso della filastrocca infantile ribadisce il clima angosciante che pervade tutto il romanzo e che si manifesta tra i due poli contraddittori della colpa e dell’innocenza. La stessa filastrocca, come dice il critico inglese Falzon “È un’arma a doppio taglio, aiuta a creare quell’atmosfera magica e surreale, quella regressione infantile verso una vacanza nell’irrazionale e, allo stesso tempo, scandisce con il suo ritmo inesorabile la minaccia di morte che incombe su ciascun personaggio. Tutti professionisti sicuri di se e della solida posizione sociale che viene messa in discussione dal preciso momento in cui sbarcano sull’isola”.
Il regista Ricard Reguant nelle sue note di regia evidenzia: “Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e all’estetica del momento facendo godere il pubblico nella ricerca dell’enigma preparato dalla Signora Agatha; questi dieci “piccoli indiani” bloccati nell’isola sono vittime o assassini? Questa è la stessa domanda che la scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di una classe borghese e aristocratica mischiati insieme in un’unica arena, rivelando le proprie carenze facendoli confrontare e sbranarsi per la sopravvivenza fino a diventare esseri volgari e ordinari. Sembra quasi una vendetta della stessa Christie verso una classe dirigente nella società inglese in cui la stessa scrittrice vive agiatamente e dalla quale vuole evadere costringendosi a diventare lei stessa la carnefice verso i suoi personaggi”.
Lo spettacolo, in due atti, è stato tradotto da Edoardo Erba; progetto scenico Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant; scene Alessandro Chiti: costumi Adele Bargilli.
Per avere ulteriori informazioni e per i biglietti contattare la biglietteria del teatro Donizetti telefonando al numero 035.4160601/602/603 da martedì a sabato dalle 13 alle 20; domenica dalle 14 alle 15.30 (solo nelle domeniche di spettacolo).
È attiva, inoltre, la biglietteria on-line su Vivaticket.it
Per informazioni e dettagli sugli spettacoli: telefonare al numero 0354160681 oppure inviare un’e-mail a info@donizetti.org

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