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A Romano di Lombardia mostra dedicata alla misericordia

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La Fondazione Credito Bergamasco – in collaborazione con la Fondazione Banca Popolare di Lodi, il Banco Popolare e il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia – propone, a credenti e non, una riflessione tramite l’arte sul Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco.
L’esposizione è allestita dal 3 aprile al 10 luglio alla sala Alberti del Museo d’Arte e Cultura Sacra – Macs di Romano di Lombardia. Gli orari di apertura sono: sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19, con ingresso libero e catalogo in distribuzione gratuita.
Si potranno vedere alcune opere fiamminghe facenti parte del prezioso patrimonio artistico del Banco Popolare. Due cicli di dipinti di Cornelis de Wael che ben rispecchiano i temi del Giubileo della Misericordia: sette dedicati alle Opere di Misericordia corporale e quattro alla Parabola del figliuol prodigo.
Cornelis de Wael – pittore, incisore e mercante d’arte, nato ad Anversa nel 1592, ma cittadino genovese a tutti gli effetti – fu una delle figure di punta, con Antoon van Dyck, dell’affiatato gruppo di artisti fiamminghi che soggiornarono a Genova dagli anni Venti del Seicento sulle orme del breve passaggio che Rubens vi fece nel 1608.
L’iniziativa rientra in un progetto articolato di valorizzazione del consistente e qualificato patrimonio artistico del Banco Popolare che conta più di 10 mila opere diffuse su tutto il territorio nazionale. Dopo la tappa di Romano di Lombardia, l’esposizione proseguirà a Lodi, al Museo Diocesano d’Arte Sacra, dal 17 settembre al 30 ottobre 2016.
Il segretario della Fondazione Credito Bergamasco e responsabile del patrimonio artistico del Banco Popolare, Angelo Piazzoli spiega: “Con le mostre dedicate ai principali capolavori del Banco Popolare – organizzate a Bergamo e Lodi in occasione di Expo 2015 – abbiamo inteso iniziare un percorso volto a far emergere opere d’arte, generalmente sottratte alla vista del grande pubblico, e a condividerle, facendo leva sulle complesse e virtuose sinergie di un sistema di banche che a loro volta sono coinvolte nella condivisione di un progetto. L’intendimento era (ed è) quello di rendere itinerante un percorso destinato ad aprirsi verso i territori di appartenenza delle collezioni, in una spirale capace di riannodare i fili con il passato e con il presente, proiettandole verso il futuro”.
Le opere pongono interessanti spunti di riflessione. Angelo Piazzoli prosegue: “Quello delle Opere di Misericordia è un tema di grande rilievo sia religioso che civile; tali opere rappresentano comportamenti virtuosi sul piano etico e sociale, costituendo buone pratiche assai diffuse nella nostra storia e nella nostra cultura. Guardare alle nostre radici – storiche, culturali, sociali, artistiche – consente di discernere meglio il presente, attraverso un’operazione che mescola insieme memoria, futuro e speranza. Se è vero che un popolo senza memoria non ha un futuro – e, in un contesto senza speranza, non ha neppure un presente – risvegliare la consapevolezza di se stessi, della propria identità e delle ragioni dello stare insieme può essere un meccanismo virtuoso per invertire l’attuale negativa tendenza. A maggior ragione se ciò avviene tramite la bellezza che riesce a colpire, attraverso le emozioni e l’entusiasmo, il cuore dell’uomo”.
La mostra si lega al tema della misericordia, al centro del giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Il direttore del M.A.C.S. e curatore dell’esposizione insieme ad Angelo Piazzoli, Tarcisio Tironi, commenta: “Papa Francesco ci invita ad aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali ad alleviare le ferite dell’umanità con ‘l’olio della consolazione, a fasciarle con la misericordia, a curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta’ (Misericordiæ Vultus, 5). Da qui nasce l’invito a riflettere sulle Opere di Misericordia corporale e spirituale e a metterle in pratica. Nei secoli l’arte ha valorizzato le Opere di Misericordia, raffigurandone i momenti salienti attraverso diverse esperienze, con lo scopo di indicare, tra l’altro, che quelle forme di vita erano diventate cultura e comportamento quotidiano, prima dei credenti e poi di tutti.
Seminare gesti di misericordia non è tipico della debolezza di chi si arrende a tutto ma richiama la profezia di un mondo nuovo”.
L’inaugurazione si tiene il 3 aprile 2016 – domenica della divina misericordia – nel corso della celebrazione eucaristica (alle 11) alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Giacomo M.A. di Romano di Lombardia. Seguirà visita all’esposizione alla sala Alberti.

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