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A Lovere la mostra itinerante “Alfa e Omega”

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Dopo aver fatto tappa al museo d’arte e cultura sacra di Romano di Lombardia, la mostra itinerante “Alfa e Omega”, realizzata per il 2016 dalla Fondazione Credito Bergamasco con opere di Ugo Riva, inaugura la sua seconda tappa all’Atelier del Tadini di Lovere.
L’esposizione è allestita dal 23 luglio al 4 settembre; l’evento inaugurale si tiene venerdì 22 luglio alle 18 alla sala dei concerti dell’Accademia di Belle Arti Tadini (Lovere, via Tadini 40), con ingresso libero.
Gli orari di apertura sono: da martedì a sabato dalle 15 alle 19; domenica e festivi:dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
“Alfa e Omega” rappresenta il sesto appuntamento del progetto pluriennale ideato e prodotto dalla Fondazione Creberg per proporre ai territori locali, tramite suggestioni creative, temi di attualità. Dopo “Genesi” di Mario Paschetta, “Via Vitæ” di Angelo Celsi, “Panis Vitæ” di Doriano Scazzosi, “Giobbe. La notte e il suo sole” con opere di Francesco Betti e “Come gente che pensa al suo cammino” con opere di Angelo Celsi, la Fondazione ha coinvolto Ugo Riva – grande protagonista della scultura italiana contemporanea – in una esposizione di inusitato pathos.
Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco e curatore dell’esposizione dichiara: “Le opere dell’artista – scelte nell’ambito della sua trentennale produzione di sculture e di disegni – approfondiscono i temi esistenziali dell’Uomo (il suo destino, la sua fragilità, la brevità dell’esistenza, la morte e il post mortem, la materia, lo spirito) riassunti nel titolo ‘Alfa e Omega’, che ben delinea il delicato ambito di riflessione”.
Tarcisio Tironi, curatore insieme ad Angelo Piazzoli dell’esposizione, afferma: “La mostra è una grande occasione per conoscere la persona dello scultore e per ammirarne le creazioni, frutto di ricerca, sperimentazione e scoperta. Le opere di Riva rivelano a lui e a noi quello che pensa, quanto sogna. Esplorare la propria anima e il mistero che ci avvolge è l’impresa più ardua. L’artista, nei disegni e nelle sculture, scrive e celebra la vita, anche quanto sia dolente, come tutti dovrebbero fare. Nei primi si resta invaghiti dalla stimolante improvvisazione, nelle altre si coglie la gravità della scultura senza perdere i particolari”.

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