• Abbonati
sabato
20
Febbraio
domenica
21
Febbraio

A Bolgare in scena lo spettacolo teatrale “La fortuna di chiamarsi Abdul”

Evento Terminato

sabato
20
Febbraio
domenica
21
Febbraio
  • DOVE
  • ORARIO
  • CONDIVIDI

Sabato 20 e domenica 21 febbraio alle 21 al teatro dell’oratorio di Bolgare va in scena “La fortuna di chiamarsi Abdul”, commedia in 2 atti di Isacco Milesi – Con Adriana Vismara, Gianfranco Biava, Claudio Carissimi, Clementina Rizzetti, Robert Ediogu, Maria Manzoni, Fede Zenoni, Lino Zenoni, Luciana Magri e Luigi Vismara. La regia è di Isacco Milesi, le scene di Roberto Zambetti e Isacco Milesi. La canzone “Testimone d’amore” di Isacco Milesi è cantata da Robert Ediogu – Tecnici luci/audio e composizione musicale originale Davide Ghisalberti, Matteo Bosatelli e Carlo Gustinetti. Una produzione Albanoarte Teatro.
Nel presentare lo spettacolo, il regista Isacco Milesi spiega: “C’è poco da essere fortunati nel chiamarsi Abdul, giovane di colore, di religione islamica, fuggito dalla fame e dall’atrocità della guerra che imperversa nella sua Nigeria. Non sempre è fortuna, ritrovarsi poi in una città come Milano, nel tentativo di costruirsi un futuro dignitoso tra problemi d’integrazione in una cultura diversa, spesso ostile e razzista, sopravvivendo con lavori precari o illegali per aiutare a distanza la famiglia, mantenere se stessi, gli studi ed onorare l’affitto, non puntualmente pagato, del monolocale che divide con otto compagni extracomunitari. Infatti arriva l’ennesimo sfratto. Da qui inizia la nostra commedia. Nel tentativo di recuperare una borsa d’indumenti lasciata nel vecchio appartamento, Abdul verrà a contatto con i nuovi inquilini: una famiglia molto particolare tormentata da problemi esistenziali. Un diplomatico in fuga perenne dalla moglie schizoide, morbosamente attaccata all’unico figlio costretto a sua volta a nasconderle l’esistenza della fidanzata. Approfittando della loro ospitalità (non gli par vero: vitto e alloggio gratis, guardaroba compreso), verrà coinvolto pienamente nei loro dubbi freudiani, dalle loro tragiche ed esilaranti bugie ed imprevedibili trasformismi. Benché molto lontani dal suo modo di essere, egli cercherà di comprenderne i tormenti e con incredibile leggerezza, forte della “corazza” che la vita gli ha costruito addosso, riuscirà perfino a risolverli in un clima quasi fiabesco. È del tutto normale che l’uomo, per sopravvivere, fin dalle sue origini abbia dovuto confrontarsi con altri popoli e stili di vita. In altri secoli gente africana ha aiutato ed ospitato civiltà europee in difficoltà. Oggi a me, domani a te. I problemi d’impatto culturale e razziale dovuti ai flussi migratori sono certamente molti e reali e la paura di chi non si conosce ci fa assumere spesso posizioni di difesa se non di rifiuto. “L’immigrato non è un mostro da abbattere, ma una persona da conoscere”. Non conviene farci le guerre, ma affrontare insieme le difficoltà giorno dopo giorno. La fortuna di Abdul e degli altri personaggi sta in questo loro incontro: nell’opportunità di conoscersi e capirsi nelle rispettive diversità che sono risorse e ricchezze nell’interesse e nel bene di tutti”.

segnala il tuo evento gratuitamente +

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI