Alle 4.30 martedì notte 7 aprile un’esplosione è avvenuta a Bergamo al Maguire’s Pub di via Previtali.
Una persona è morta, Gigi Parma, titolare del locale, mentre una decina sono gli intossicati – che non erano all’interno del pub ma sono gli inquilini dei piani superiori – tra queste un bimbo di 3 anni. Ci sarebbero anche una ragazza di 16 anni, due donne, una di 48 e una di 68, un uomo di 78 anni e un giovane di 28. Nessuno è grave.
L’esplosione è avvenuta all’interno del locale: secondo un vicino, verso le 4 Gigi Parma, 48 anni, conosciutissimo gestore di uno dei locali molto frequentato a Bergamo e tra l’altro vice segretario dell’associazione "Rete Impresa a Bergamo" avrebbe fatto uscire tutti i clienti dal locale, e sarebbe rientrato un’ora dopo. Il suo corpo senza vita si trovava nella zona cucina del pub.
Il locale bar di via Previtali (all’angolo con via Tintoretto) è in gran parte distrutto, il piano superiore è stato fatto sgomberare ed è inagibile. Invece gli altri piani dalle 7 sono tornati agibili.
Un giovane che transitava a bordo della proria auto davanti al locale proprio nel momento dello scoppio perché andava in aeroporto al lavoro ha visto frantumarsi i vetri della vettura: lui non ha riportato ferite.
"Ho sentito uno scoppio, come un terremoto. Il letto sobbalzava – il racconto di uno degli abitanti della zona – . I vigili del fuoco mi hanno fatto uscire e sono rimasto per strada fino alle 7 della mattina, quindi ho potuto far ritorno al mio appartamento".
La testimonianza di quattro giovani, probabilmente i primi ad accorrere sul posto: "Abbiamo sentito l’esplosione e un fortissimo odore di gas, siamo arrivati davanti al pub e abbiamo chiamato. Abbiamo avuto delle risposte: una voce di uomo e una di donna. Poi più niente". Anche se altri smentiscono che ci fossero altre persone oltre a Gigi Parma dentro il locale.
Sul posto ambulanze e le auto mediche del 118 a prestare i primi soccorsi, insieme ai tecnici dell’Asl, carabinieri e polizia di Bergamo, anche la polizia scientifica. Tra i primi le guardie giurate della sorveglianza.
I rilievi degli inquirenti sono terminati intorno alle 13. Non è ancora stata fornita una versione ufficiale su cosa sia successo, ma è stata esclusa la possibilità di un attacco terroristico e di una ritorsione da parte di terzi. L’ipotesi più probabile è quella di un incendio provocato dalla vittima stessa, che sarebbe poi finito in tragedia.
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