La Polizia locale di Spirano ha notificato la chiusura di un locale etnico in centro al paese applicando la norma di “tutela architettonica” che prevede una serie di paletti tra cui la provenienza del cibo proposto ai clienti. Tradotto: niente kebab e fast food. Il provvedimento è arrivato nel giorno dell’inaugurazione del take away, in via Manzoni 33.
Si tratta del primo caso in Italia di applicazione “a posteriori” del regolamento studiato per tutelare i locali “tradizionali”. I tentativi di apertura di kebab, negli altri Comuni in cui è stata applicata la norma restrittiva (tra cui anche Bergamo), sono stati stroncati sul nascere. Nel caso di Spirano però la polizia locale non è riuscita a rintracciare il proprietario nel luogo di residenza indicato dalla segnalazione di inizio attività. E’ per questo motivo che il regolamento è stato applicato nel giorno di apertura, che per il proprietario si è trasformato nel giorno di chiusura.
“Il locale pubblicizzava chiaramente la vendita di kebab – spiega il sindaco di Spirano Giovanni Malanchini -, noi abbiamo deciso di tutelare l’attività tradizionale vietando quelle etniche così come hanno fatto tanti altri Comuni, non solo della Lega Nord. Mi sconcerta il fatto che, in tutta la fase istruttoria, il proprietario non abbia preso in considerazione i suggerimenti. Forse perché è molto diffusa l’idea di impunità. A Spirano non è così. Mi verrebbe da dire che Spirano non è Italia”.
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