Gli omosessuali di Russia stanno per essere definitivamente emarginati. Con una maggioranza pressoché assoluta il Parlamento russo ha approvato una legge nazionale: il divieto di propaganda omosessuale.
Da ora in poi sarà dunque reato parlare in pubblico dei diritti, degli amori e delle speranze dei cittadini gay.
La definizione, strategicamente un po’ vaga, di "propaganda" darà al giudice la possibilità di punire con pesanti multe (fino a 15 mila euro) artisti, attori ma anche comuni cittadini colti ad esprimere un’opinione in pubblico sulla situazione degli omosessuali.
Ma soprattutto mettere al bando o vietare preventivamente eventi, manifestazioni, concerti, che possano essere ritenuti a rischio di "propaganda gay".
Non siamo al famigerato articolo 121, imposto da Stalin nel ’34 e abolito solamente nel ’93, che prevedeva cinque anni di carcere per il reato di omosessualità ma l’evocazione del passato è evidente e pesante.
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