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La lettera

“Caro Nichi, un insulto alla sinistra l’apertura all’Udc di Casini”

Vi proponiamo la lettera che un lettore militante di Rifondazione Comunista ha mandato tramite Facebook a Nichi Vendola: "Come si fa a pensare ad un cambiamento reale alleandosi con chi sostiene Monti?".

Un’apertura, quella di Nichi Vendola all’Udc, che non è andata giù a molti. Tra i delusi c’è anche un nostro lettore, Marco Sironi, militante di Rifondazione Comunista di Bergamo, che tramite il social network Facebook ha voluto scrivere una lettera al presidente della Regione Puglia. Sironi ci ha mandato le "due righe", chiedendoci di rendere pubblici i suoi quesiti e noi lo vogliamo accontentare.

Ecco, infatti, la lettera del bergamasco a Nichi Vendola.

 

Caro presidente Nichi Vendola,

ti dò del tu perché fino a poco tempo fa militavamo insieme nello stesso partito, Rifondazione Comunista, poi tu hai scelto un’altra stradamentre io ho continuato sulla stessa.

Ti vorrei porre alcune domande in merito alle tue recenti aperture ad un’alleanza all’Udc di Casini.

Come si fa a pensare, caro Nichi, ad un cambiamento reale alleandosi con chi sostiene Monti, colui che in pochi mesi, sul piano della cancellazione dei diritti ha fatto quello che Berlusconi avrebbe voluto ma non è riuscito a fare? Come si fanno a difendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici con chi ha votato, senza colpo ferire, la cancellazione dell’articolo 18 e la controriforma Fornero sulle pensioni? Come si fa a pensare ad un’Europa diversa, democraticae solidale, con chi ha introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione e ha votato il “fiscal compat” (scelte che comporteranno anni e annidi tagli allostato sociale e di sacrifici per i ceti popolari)? Come si fanno a introdurre nel nostro ordinamento i matrimoni gay o anche solo una legge sulle unioni difatto con chi è fautore dei “family day” e si è beccato l’ostracismo dell’Europa per le sue affermazioni omofobe? Come si fa a parlare di laicità con chi propone il cilicio? Io credo che in politica contino i rapporti di forza e pertanto ti chiedo come pensa Sel di poter incidere in uno schieramento politico che la vedrebbe in netta minoranza. Credi forse che bastino un po’ di primarie, i cui limiti e inquinamenti sono risultati evidentissimi nelle vicende di Napoli e Palermo, per risolvere tutto. E se poi, malauguratamente, vincesse il rottamatore Renzi (pronto a rottamare tutto ma sempre pronto ai valori dei vari padroni tipo Marchionne) cosa fareste voi di Sel? Lo appoggereste incondizionatamente anche a costo di rinunciare a gran parte delle vostre proposte politiche? E allora ti domando, caro Nichi, non sarebbe più serio che anche tu e Sel lavoraste per la costruzione di un polo della Sinistra alternativa autonoma dal Pd? Penso ad un’aggregazione della sinistra politica e sociale costruita su un programma chiaramente antiliberista, capace però di essere colto, dagli elettori e dal variegato, confuso e disperso popolo di Sinistra (di cui fanno parte, io credo, anche molti elettori e militanti del Pd in disaccordo con le scelte di quel partito), come non minoritario e residuale, ma in grado di incidere realmente sulla realtà e di modificarla, come è riuscita a fare Syriza in Grecia. Proprio quella Syriza che fino a tre anni fa aveva praticamente gli stessi voti di adesso del Prc e di Sel (circa il 4%) e che in pochissimo tempo è balzata al 27%, diventando la seconda forza politica ellenica, grazie alla sua capacità di essere parte integrante delle lotte sociali e di dare risposte concrete ai lavoratori, alle lavoratrici e ai ceti popolari colpiti profondamente dalla crisi. Sperando di avere una risposta alle domande qui sopra formulate, ti porgo i miei fraterni saluti.

Marco Sironi (militante di Rifondazione Comunista di Bergamo)

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