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Beach volley

Greta Cicolari e il sogno olimpico “A Londra punto in alto” fotogallery

Greta Cicolari, bergamasca di Osio Sotto, si racconta a 10 giorni dall'appuntamento olimpico di Londra 2012: dopo tanti anni di pallavolo indoor la scelta del Beach Volley si è rivelata per lei quella vincente.

Quando il talento che madre natura ti ha donato non basta allora per farcela devi metterci anche tanto cuore e una tenacia fuori dal comune. È quello che ha fatto Greta Cicolari, campionessa di Beach Volley originaria di Osio Sotto che, dopo tanti anni nella pallavolo, ha intrapreso una strada coraggiosa passando dal volley tradizionale giocato in palestra a quello giocato sulla sabbia ma nell’incertezza del cambiamento ha trovato la sua fortuna: tra una decina di giorni inizierà la sua grande avventura all’Olimpiade di Londra 2012 in coppia con Marta Menegatti.

Greta, partiamo dal principio. Perché dopo tanti anni di volley indoor hai scelto il beach volley?

L’ambiente della pallavolo ormai mi aveva un po’ stancata e non sono riuscita a trovare sbocchi in nazionale: non rientravo nei piani dell’allenatore e sono rimasta fuori dal giro. Ero molto delusa e così quando mi hanno proposto di provare il Beach Volley ho accettato subito.

Quali sono le differenze maggiori che hai notato nel cambio di disciplina?

Principalmente quelle legate allo sforzo fisico: il beach volley è molto più faticoso della pallavolo giocata in palestra e sei costretta a stare in campo sempre. Nel bene o nel male sai che la partita te la devi giocare solo e soltanto tu, non c’è nessuno che ti può dare il cambio se le cose iniziano a girarti male. Il beach volley poi ha un calendario fitto, si giocano tante partite e spesso sono costretta a stare lontano da casa per lunghi periodi.

Tu giochi in coppia con Marta Menegatti. Qual è il rapporto tra voi due?

Abbiamo un grande affiatamento. Lei è molto più piccola di me, abbiamo 8 anni di differenza e viviamo in due mondi diversi ma il nostro rapporto è come quello tra due sorelle.

Quali sono i risultati più importanti che avete ottenuto?

Sicuramente la medaglia d’oro al campionato europeo nel 2011 in Danimarca. Ma già nel 2009, al primo anno che giocavamo insieme, abbiamo vinto il campionato italiano. Poi 2 argenti, 4 bronzi e un’infinità di semifinali. Nel fine settimana appena trascorso è arrivato anche un terzo posto all’open di Berlino, terzo podio stagionale dopo l’open di Brasilia e il secondo posto di Pechino.

L’Olimpiade di Londra è ormai alle porte. Che cosa significa per te partecipare a una rassegna olimpica?

L’Olimpiade è senza dubbio il sogno di ogni sportivo e per me è una grandissima soddisfazione poterci andare. Credo che sia il giusto riconoscimento dopo tanti sacrifici e tanti anni di duro lavoro: anche nei momenti più difficili non bisogna mai demordere e continuare a credere nei tuoi obiettivi.

Londra è una grande occasione, qual è il vostro obiettivo?

Parlare di obiettivi è sempre difficile perché bisogna tenere in considerazione anche tutte le altre coppie. Noi vogliamo andare a Londra e dare tutto quello che abbiamo, poi vedremo a cosa ci porterà. E’ chiaro che puntiamo in alto, vogliamo ottenere il massimo risultato.

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