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Il caso

Bergamo, caos ticket per 7.000 pensionati “Dovete pagarlo”

L’Agenzia delle Entrate ha dato l’ordine, l’Asl di Bergamo ha eseguito e fatto da tramite con i cittadini: circa 7mila pensionati bergamaschi sono stati messi in allarme da una lettera che revoca il diritto all’esenzione del pagamento del ticket.

“Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate appena elaborati da Regione Lombardia, lei non risulta più avere ancora diritto all’esenzione e quindi è tenuto al pagamento del ticket”: immaginate la reazione di un anziano nel vedersi recapitare a casa una lettera che terminava in questo modo.

L’Agenzia delle Entrate ha dato l’ordine, l’Asl di Bergamo ha eseguito e fatto da tramite con i cittadini: circa 7mila pensionati bergamaschi sono stati messi in allarme da una lettera che revoca il diritto all’esenzione del pagamento del ticket.

“Nel corso del 2011 – si legge sempre nella lettera – secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, lei risultava aver diritto all’esenzione da pagamento dei ticket su esami e visite mediche e specialistiche, in base al codice E01, in quanto di età superiore ai 65 anni e con un reddito complessivo familiare riferito al 2009 non superiore ai 36.151,98 euro. Tale esenzione è scaduta il 31 marzo 2012 ed è stata prorogata automaticamente di un anno per tutti coloro che risultano averne ancora diritto, sulla base del 2010”.

Il limite di reddito di 36.151,98 euro a cui si fa riferimento, però, è un dato su base nazionale, più basso di quello lombardo che invece è stato innalzato a un limite di 38.500 euro. Inoltre la lettera è stata inviata anche a chi è senza dichiarazione dei redditi e percepisce la pensione “minima”.

Naturale quindi che i 7mila pensionati, allarmati e arrabbiati, si siano precipitati agli sportelli Asl o li abbiano subissati di telefonate per provare a capire che cosa stesse succedendo.

Il caos burocratico che si è creato è giustificabile con la recente rigidità dell’Agenzia delle Entrate che, in questo modo, voleva colpire chi non presentava nessuna dichiarazione o dichiarava cifre superiori ai limiti per l’esenzione dal ticket: chi ritiene di essere in regola e quindi “di avere ancora diritto – come recita il finale della lettera – è invitato a presentare l’autocertificazione all’Asl”.

Insomma, i pensionati si sono dovuti mettere in moto per un iter che avrebbero volentieri evitato: dopo la prima tappa all’Asl per l’inevitabile richiesta di spiegazioni, passaggio obbligato nei centri di assistenza fiscale per la verifica del reddito e poi nuovamente all’Asl per certificare di essere nei limiti previsti per l’esenzione.

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