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L'intervento

“Al Lussana arriva l’Ipad, ma la scuola cade a pezzi” video

Su Facebook la nota dello studente Roberto Pinotti: "Non si rif?? l'asfalto in cortile e non si sistemano i pannelli dei tetti, ma si passa alla tecnologia in classe".

Pubblichiamo la nota pubblicata in Facebook dallo studente del Lussana Roberto Pinotti (visita il suo blog), in merito all’utilizzo dell’Ipad in classe:

"Sono rimasto allibito quando ieri, girovagando su internet, mi sono imbattuto in un articolo dell’Eco di Bergamo: "Bergamo, liceo Lussana capofila. L’iPad sostituirà i libri di testo". Si legge che "al Liceo Lussana di Bergamo (la scuola che frequento, ndr), dove con il nuovo anno scolastico partirà una sperimentazione, grazie alla convenzione con l’Ufficio scolastico della Lombardia," verranno dati a "17 studenti di una classe altrettanti IPad, mentre gli eBook a disposizione saranno sei". Inoltre "l’iPad verrà fornito anche a tutti i membri del consiglio docente".
La scuola cade a pezzi. Sperimentazione piuttosto sciocca in una scuola che in certi punti cade a pezzi. Prima di tutto la questione cortile: è anni che  bisognerebbe riasflatare il cortile che divide il primo edificio (che dà su Via Angelo Maj) dal secondo (che dà sulla stazione) perchè ogni volta che piove si crea una grande pozzanghera che non permette il passaggio delle persone, a meno che non ci si bagni le scarpe. Dato che noi non sappiamo camminare sull’acqua (c’è riuscito uno solo, almeno così ci fanno credere, negli ultimi duemila anni), sarebbe bene che si procedesse ai lavori di rifacimento. Un’altra miglioria sarebbe il ricambio dei pannelli che costituiscono il tetto dell biblioteca (situata nel primo edificio). Infatti mancano alcuni pannelli e si vedono i tubi idraulici. Va bene che si deve far vedere come funzionano le cose, ma così mi sembra eccessivo.
Inoltre in alcune classi l’intonaco cade si vede la superficie sottostante. Quindi, secondo me, bisognerebbe prima mettere gli studenti in condizioni di sicurezza. Anche perchè la tavoletta in questione non ti salva da pezzi di calcinaccio. Putroppo però questo non avverrà mai perchè la Provincia, che si dovrebbe occupare di queste cose, è impegnataì ad arrestare prostitute rumene (con clienti e papponi italiani), operai maghrebini (con capi italiani) e pusher ivoriani (con superiori italiani).
I professori sono sanno neanche accendere i pc Fa ancora più ridere la proposta di dare ai professori quest’accessorio avveniristico. Infatti in questi anni ho avuto professori che non sapevano neanche usare i computer, non voglio immaginare che ci faranno con l’iPad: un uovo alla coque per cominciare; e, quando il tavolo traballo, per farlo rimanere in equilibrio al posto del 10 euro (i profe, si sa, non sono tanto ricchi). Oppure per i professori di arte come tavolozza; per quelli di italiano come leggio; per quelli di scienze come base per il bunsen; per quelli di matematica come solido per geometria e per quelli di religione per aumentare il loro bagaglio di privilegi. In questi modi sì che potrebbe aiutarli.

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