Un’altra giornata passata a contare i danni. Il maltempo non dà tregua all’agricoltura bergamasca che quest’anno sta pagando un prezzo molto alto a causa di grandinate, vento forte e bombe d’acqua.
Secondo un primo resoconto dei tecnici di Coldiretti Bergamo, il forte temporale di ieri mattina ha devastato il mais soprattutto nella zona compresa tra Arcene, Arzago d’Adda, Treviglio e Caravaggio. Particolarmente colpita l’azienda di Eliseo Facchinetti a Treviglio.
“È un disastro – spiega il figlio Davide Facchinetti – il 50% del mais che avevamo in campo è stato spianato da vento e grandine, la bomba d’acqua ha poi dato il colpo di grazia. L’ altro 50% che avevamo seminato due settimane fa, dopo i danni di un altro temporale, è annegato per l’eccesso di acqua”.
Ad essere andato perso è il mais coltivato su 80 ettari di terreno che sarebbe servito per alimentare i bovini da carne dell’azienda.
“Oltre al danno la beffa – prosegue affranto Davide – stavamo irrigando da mercoledì perché faceva molto caldo e il mais aveva sete, quindi essendo ancora bagnato il terreno, il mais era più delicato e il vento lo ha raso al suolo in un attimo. Quattro giorni a irrigare giorno e notte, con costi e fatica, per poi vedere andare tutto perso”.
Siamo solo a giugno e già si sono verificati numerosi eventi meteo che un po’ a macchia di leopardo hanno colpito tutta la provincia, evidenzia Coldiretti Bergamo. Gli imprenditori agricoli sono sempre più preoccupati e impotenti per i danni causati cambiamenti climatici che si manifestano con una più elevata frequenza di eventi estremi, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali e bombe d’acqua alternate a periodi di siccità.
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