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Verso il voto

Calenda a Bergamo: “Siamo a un crocevia, non facciamo ripetere la storia” fotogallery

L'ex ministro in città per la chiusura della campagna elettorale di Giorgio Gori

Il sole in cui tanto sperava il sindaco Giorgio Gori non si è fatto desiderare. La prima giornata di quasi estate si è affacciata su Bergamo proprio nel giorno della visita dell’ex ministro Carlo Calenda in città, in occasione della chiusura della campagna elettorale di Gori.

“Sono candidato per le elezioni europee nella circoscrizione Italia nord-est, quindi non sono qui per chiedervi voti: sono qui per amicizia di Giorgio e per me in politica l’amicizia è uno dei pilastri fondamentali”, ha dichiarato Calenda.

Puntualissimo alle 13 è salito sul palco circondato dal calore degli amici Elena Carnevali, Antonio Misiani, Davide Casati, Maurizio Martina, Jacopo Scandella, Irene Tinagli e Patrizia Toia (candidate al Parlamento Europeo) e (ovviamente) Giorgio Gori. 

Quello di giovedì 23 maggio in Piazza Vittorio Veneto è stato “un momento di grande energia” (come l’ha definito il sindaco uscente di Scanzorosciate, Casati), incorniciato dai palloncini con lo slogan della campagna elettorale del primo cittadino (#Semprepiù) e dai sostenitori che sfoggiavano la maglietta “Sempre con Giorgio”, indossata anche dallo stesso Calenda.

In mezzo al calore del sole nel suo punto più alto e delle persone che in centinaia sono venute in piazza, si è parlato di Europa, dell’importanza di votare domenica 26 maggio e di ritrovare la via che questo governo ha perduto (come sostenuto da Irene Tinagli), di scegliere da quale parte stare e di reagire “alla deriva verso cui sta andando l’Italia per colpa di persone che ci hanno reso un paese di Serie C”, ha dichiarato a gran voce Calenda.

Secondo l’ex ministro non è più tempo di parlare delle piccolezze di cui troppo spesso i governi si occupano e che in realtà sono solo specchietti per le allodole, perché ora c’è in ballo molto di più: “Ci troviamo ad un crocevia della storia e il più grande errore che potremmo fare è farla ripetere perché distratti da piccolezze. Qui non si sta più parlando di scegliere un partito piuttosto che un altro, dobbiamo lottare per proteggere la nostra credibilità in Europa, la nostra opposizione ai sovranismi e la lotta per un mondo fatto di libertà e uguaglianza”.

“Stiamo rischiando di tornare indietro di anni e anni, lasciandoci strappare ciò che abbiamo conquistato”, ha sostenuto con fermezza Gori, per nulla stanco nonostante manchino solo due giorni di campagna elettorale.

“In città, come in Europa, è arrivato il momento di fare una decisione non tra la sinistra o la destra, ma tra una città chiusa, ostile e discriminatoria e una città aperta, che si sente europea e che mette al centro i diritti e la parità. C’è in gioco tutto questo: domenica sarà una giornata fondamentale per il nostro futuro, non lasciamocela scappare”, ha concluso il sindaco di Bergamo.

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