Francesco Cavallini, padre gesuita bergamasco, ci offre uno spunto sulla nostra realtà in vista delle prossime elezioni europee.
Recentemente ho svolto un’attività in occasione del Festival Biblico a Verona. Precisamente facendo una camminata di poco più di 20 km nella Valle dell’Agide passando per alcuni forti militari costruiti dagli austriaci a metà del 1800 contro gli italiani (piemontesi) e poi successivamente utilizzati dagli italiani contro gli austriaci e poi ripensati per le guerre successive contro altri nemici.
In quella circostanza ho riproposto una meditazione a partire dalla tradizione spirituale cristiana dei “padri del deserto” – maestri di spiritualità e di vita – che insegnano che i veri nemici non sono fuori di noi, ma dentro di noi. I nemici veri dell’uomo li abbiamo dentro. Sono le paure, i condizionamenti, l’egoismo, l’invidia, l’attaccamento alle cose, il desiderio di possesso, di potere, di apparire, l’orgoglio, il tornaconto personale. E questa tradizione spirituale cristiana insegna gli strumenti per affrontare e vincere questi nemici. Che appunto sono dentro di noi e sono la fonte di ogni male. Già Platone diceva che è “la virtù che difende la città”. Non ci sono muri e cannoni per difendersi all’esterno se poi all’interno vige la legge del più furbo, del più forte, del più ricco, del tornaconto personale e le persone sono avide ed egoiste.
Il “prima io” è una declinazione del “pensa a te stesso” che è esattamente la logica che devasta il mondo. Dietro ad ogni male, ogni guerra, ogni inquinamento, ogni truffa, ogni sfruttamento, ogni abuso, ogni associazione a delinquere, ogni ingiustizia, c’è questa logica.
Questa è la battaglia che i nostri politici dovrebbero combattere in primis loro per poter governare al meglio e contribuire a promuovere cammini educativi che aiutino tutti a combattere la guerra contro questi “nemici interiori”.
Perché altrimenti la logica del prima io e del tornaconto personale non solo devasta la società (certo non i migranti) ma produce continuamente nuovi nemici contro cui scagliarsi e ha come effetto quello di deviare la lotta dai nemici dentro l’uomo – anzi proprio così rinforzandoli – ed invece generare odio generalizzato (non guardando la peculiarità del singolo) contro il “nemico” costruito all’esterno ed alimentare quella logica che sottostà ad ogni male.
Sotto la croce il ritornello rivolto a Gesù è: “salva te stesso!” (Lc. 23,35ss) che è la logica “del mondo”, mentre quella di Dio è “offrire se stesso”.
La cifra che dice il paradosso e la perversione di questa mentalità è rappresentata dalla vicenda del carico di armi verso l’Arabia Saudita (per altro una nazione che alimenta il terrorismo e il fondamentalismo ma è partner commerciale di tanti paesi europei in cui vige la logica del “tornaconto personale”) che dovrebbe attraccare a Genova…porti aperti per le armi che devastano le zone da dove le persone scappano e porti chiusi alle persone in difficoltà.
Dietro al voto del 26 maggio, purtroppo, non ci sono in ballo solo le elezioni europee ma una visione di senso della vita.
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