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Arte

Spacio cento4

Favole e ombre, silenzi e ricordi nella mostra fotografica di Lisa Ci

Il format proposto allo “Spazio Cento4” è una selezione mirata di alcuni scatti e di un unico video che proietta in primissimo piano lo sguardo mobile e ipnotico di un cavallo bianco.

È leggera come un soffio di luce e un batter di ciglia la mostra fotografica di Lisa Ci (Nicoletta Prandi) aperta fino al 25 maggio allo spazio dell’associazione “Cento4” in via Borgo Palazzo 104.

Favole e ombre, silenzi e ricordi si allacciano in una suggestione di semplici immagini in bianco e nero, realizzate con mezzi e supporti poveri e con effetti volutamente “blurred” (sfocato), perché la messa a fuoco dei sogni non è mai “high resolution”. Il formato mini del dettaglio si alterna al formato maxi della visione epifanica per un risultato lirico e straniante al tempo stesso, che interroga ed emoziona l’osservatore.

L’artista si è lasciata ispirare da un’esperienza per lei molto coinvolgente vissuta alla Cascina Germoglio di Verdello sostenuta dalla Fondazione Bosis e ha realizzato questo progetto visivo dal titolo “ma dentro voliamo via” che ha già presentato con successo al Festival della Fotografia europea di Reggio Emilia e al Perugia Social Photo Festival 2018.

Lisa Ci ha concepito la mostra come una serie di “frammenti tendenti ad un’unica poetica storia”, come precisa la curatrice Samanta Cinquini. Il format proposto allo “Spazio Cento4” è una selezione mirata di alcuni scatti e di un unico video che proietta in primissimo piano lo sguardo mobile e ipnotico di un cavallo bianco.

“Il cavallo bianco è il mio unicorno” scrive l’artista “la salvezza, il piede ancorato al mondo”. E il cavallo è il protagonista assoluto della scena, ovunque si guardi nella sala: silhouette colte in movimento che restituiscono l’energia dell’animale e l’alone di mistero della sua nobile natura e del suo atavico rapporto con l’uomo.

Su 9,5 metri di striscia di carta scivola la visione di un cavallo montato da una figura femminile mentre 8 piccole foto concentrano il punto di mira su flash di memoria che svaniscono nel momento in cui appaiono.

Tra un’immagine e l’altra, pause di silenzio e richiami d’infanzia sollecitati dalla freschezza di fermo immagine sempre fuori asse. “Qui ho cercato soprattutto il dialogo con lo spazio”, spiega l’autrice. “Sono attratta dalle piccole cose e vorrei che questa mostra emozionasse”.

Le immagini sono riunite in una pubblicazione per la Camerabianca libri d’artista, in tiratura di 30 esemplari, un piccolo gioiello affidato a 8 suggestive immagini corredate da pochi pensieri dell’autrice che si chiudono con versi di disarmante verità: “La vita non richiede un palcoscenico grandioso. Al parto non serve che una stalla”.

Ad accompagnare il finissage della mostra sabato 25 maggio alle 18.30 tre musicisti, Luppi-Monico Duo con Roberto Frassini Moneta, improvviseranno ispirandosi alle visioni d’artista. Ingresso libero.

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