• Abbonati
La riflessione

Italia, paese di misogini: la lotta delle ragazze per essere rispettate

La misoginia è una caratteristica ancora presente nel nostro paese, scatenata ancor di più sui social che spesso ci fanno sentire dei “leoni da tastiera”

Si chiama Misoginia e si tratta dell’atteggiamento di repulsione che viene posto nei confronti della donna.

Vox, l’osservatorio italiano che si occupa di diritti, ha pubblicato un’analisi riguardo all’odio e all’aggressività che viene fatta contro le donne.

Fortunatamente quest’analisi ha dimostrato un calo verso questo atteggiamento sul web, ma ciò non toglie che la misoginia è una caratteristica ancora presente nel nostro paese, scatenata ancor di più sui social che spesso ci fanno sentire dei “leoni da tastiera”, pronti ad insultare chiunque.

Gli haters si concentrano a nord, fra cui troviamo le città di Milano, Torino, Venezia, per poi scendere verso Bologna, Firenze e a sud, a Palermo. Su twitter le parole più “sensibili” pubblicate contro le donne sono diverse, fra cui “puttana”, “cesso”, “troia”.

Appellativi che, ancora una volta, mostrano come la donna venga etichettata, giudicata, presa di mira ed insultata senza poche distinzioni, soprattutto facendo riferimento spesso al suo corpo.

Tra il 2012 e il 2016, sono state 774 le vittime di femminicidio in Italia, circa 150 all’anno. Il che significa che una donna ogni due giorni viene uccisa. Oggi io, fra due giorni magari tu, e non stupisce nemmeno più sapere che quasi il 56% di questi omicidi venga fatto per natura sentimentale, per gelosia, possessione, paura di essere “meno” uomo se mia moglie mi lascia, “meno” maschio se la mia ex si sta ricostruendo una vita felice senza di me.

Per esser più chiari però, proviamo a scomporre questo 56%, cerchiamo la natura di questo motivo passionale che induce un uomo ad uccidere una donna. Indagando più a fondo troveremo che quasi il 64% delle donne morte “per amore”, è stata uccisa dal coniuge o convivente, il 24% è stata vittima della gelosia da parte dell’ex partner, ed al 12% è stata strappata via la vita dal proprio fidanzato attuale.

Un dato meno conosciuto fa riferimento invece alla differenza di femminicidi registrati fra Nord e Sud Italia.

A partire dal 2000 infatti, al nord c’è stato un aumento preoccupante di questo fenomeno, di circa il 30%. Al contrario, al Sud, i femminicidi sono calati di quasi il 43%. Nonostante siamo quasi a metà del 2019 però, rimane ancora preoccupate sapere che circa un milione e quattrocento mila donne sono state vittime di molestie fisiche o hanno subito ricatti sessuali sul proprio posto di lavoro, e all’interno di questo dato, scopriamo che più di un milione e cento settanta mila donne hanno dovuto subire tali situazione per mantenere il proprio posto di lavoro, per essere anche solo assunte o per progredire nella propria carriera.

Ebbene sì, anche per sviluppare una carriera una donna non può essere totalmente libera, ma sarà una vittima che per risaltare dovrà affrontare numerosi ostacoli.

I sociologi a riguardo nominano spesso il soffitto di vetro o la scogliera di vetro, situazioni che ostacolano l’ascesa al potere lavorativo di una donna o che la avvicinano a possibili licenziamenti rispetto a quanto succede agli uomini. I dati non servono per essere letti e basta, non hanno la funzione di mischiare numeri a simboli e parole, ma al contrario, servono per far assumere consapevolezza in ognuno di noi riguardo a ciò che avviene, ancora oggi nel 2019, in un paese civile quale è l’Italia.

È la riflessione a seguito dei numeri letti che deve aiutarci a capire quanto questo fenomeno sia ancora esteso e quanto sia necessario combatterlo ancora.

misoginia
misoginia
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI