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Bergamo

Cannella dell’arrosto scambiata per hashish, arrestati (e poi prosciolti) madre e figlio

Il curioso episodio avvenne un anno fa nella sala controlli del carcere, con un pacchetto destinato a un detenuto

Non era hashish la sostanza rinvenuta nell’arrosto, bensì cannella. Per questo il giudice del tribunale di Bergamo Massimiliano Magliacani ha prosciolto madre e figlio marocchini, 55 anni lei e 35 lui, arrestati il 23 gennaio 2018 all’interno del carcere di Bergamo mentre si stavano recando a trovare un altro figlio della donna, detenuto per spaccio.

Il curioso episodio va in scena nella sala controlli, quando gli agenti della polizia penitenziaria vengono incuriositi dal contenitore in plastica dove c’è un succulento e profumato arrosto di vitello, preparato dai due per il parente detenuto.

I macchinari utilizzati per passare al setaccio i pacchetti destinati ai carcerati segnalano la presenza di alcuni pezzetti, circa due grammi, che sembrano essere hashish. La donna, che parla solo arabo, tenta inutilmente di spiegare che non è droga, bensì cannella, una spezia molto utilizzata nella cucina del Maghreb.

Niente da fare. La sostanza viene inviata per essere analizzata a una farmacia, da dove in giornata arriva la risposta: potrebbe trattarsi di hashish. Madre e figlio, assistiti dall’avvocato Veronica Panzera, vengono indagati a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver compiuto il reato all’interno della casa circondariale. Rischiano una condanna da 2 a 8 anni.

Per loro fortuna, le successive analisi svolte dall’Ats rivelano la vera identità della sostanza: cannella. Venerdì mattina il proscioglimento in aula e la fine dell’incubo.

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