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Luciano ongaro

Dibattito e decisione su Mussolini: “La mia sinistra chiede, poi in Consiglio non ci viene”

A discussioni concluse, Lucia Ongaro, firmatario, insieme alla collega Magni, della delibera portata in consiglio, si dice "felice che la proposta sia stata accolta" (come scrive sul suo profilo Facebook), ma, anche, un po' deluso nei confronti di una sinistra che fatica a portare avanti i valori identitari che la costituiscono

La decisione di non riconoscere la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e, quindi, di cancellare il suo nome dal registro dei cittadini onorari di Bergamo, non poteva di certo passare sotto silenzio. Una delibera passata nel Consiglio omunale di lunedì 11 marzo che era destinata a far clamore, sia dal punto di vista negativo che positivo.

LEGGI QUI: Bergamo, il Consiglio delibera: Mussolini cancellato dai cittadini onorari

Si sa, ogni azione crea conseguenze e, ora, oltre ai gesti simbolici, devono seguire i fatti. Ed è quello che si è proposta di fare la Lista Gori invitando il sindaco e la Giunta a rafforzare le campagne di prevenzione e contrasto di ogni forma di fascismo e discriminazione, proposto come ordine del giorno (approvato con i voti della maggioranza e del Movimento 5 Stelle) collegato alle delibera portata avanti da Luciano Ongaro e Emilia Magni di Sinistra Unita.

“Crediamo – dichiarano i consiglieri comunali della Lista Gori – che più che disconoscimenti, serva un’azione culturale sempre più forte volta a favorire inclusione, solidarietà e sensibilizzazione affinché non accadano più gli orrori del passato. È importante, al di là dei gesti simbolici, che si portino avanti nella quotidianità, i valori veri dell’antifascismo soprattutto in un’Italia sempre più divisa, sia economicamente, che culturalmente o su base sociale. Coinvolgere la comunità attraverso le scuole, le associazioni e tutti gli attori che operano sul territorio per creare un vero e proprio tessuto antifascista, oltre che una costante vigilanza e un attento presidio delle derive neofasciste attraverso il quotidiano esercizio della militanza civica e democratica sono alcuni degli obiettivi della Lista Gori esplicitati nell’Ordine del Giorno firmato anche da consiglieri del Partito Democratico e di altri gruppi diretto alla Giunta.”

A discussioni concluse, Lucia Ongaro, firmatario, insieme alla collega Magni, della delibera portata in consiglio, si dice “felice che la proposta sia stata accolta” (come scrive sul suo profilo Facebook), ma, anche, un po’ deluso nei confronti di una sinistra che fatica a portare avanti i valori identitari che la costituiscono.

“Non capisco spesso la mia “sinistra”! Ha sempre una estrema tensione “identitaria” ma nei momenti identitari forti comuni, senza distinzioni, non c’è. Ieri sera, alla discussione sul disconoscimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, che era stata una richiesta forte , una battaglia comune, nel pubblico a sostegno c ‘erano solo Signori dell’Anpi, Roberto Ambrosio di Possibile, Donatella Esposti di Libertà e Giustizia è un altro compagno di cui non ricordo il nome. Nessun rappresentante del Comitato Antifascista, nessuno dell’Isrec, nessuno dei giovani che avevano firmato la petizione per la revoca, nessuno dei compagni di RC, di Sinistra Italiana, di Liberi e Uguali. Mi chiedo: perché? Davvero pensiamo che oggi sia sufficiente esprimere il consenso su WhatsApp o su Facebook? Oppure perché quello che conta e’ solo l’identità del “gruppuscolo” come si diceva un tempo? Purtroppo la sinistra, nei momenti concreti di dimostrazione dei propri valori, di tutti, non riesce ad esserci con la forza che sarebbe necessaria.”

Un rammarico condiviso anche dalla consigliera comunale Federica Bruni del Patto Civico che, votando a favore della delibera, si era detta, però, dispiaciuta nel corso del suo intervento in Consiglio che “un tale ordine del giorno che aveva creato tanto scalpore e sollevato l’opinione pubblica non abbia richiamato abbastanza persone tra il pubblico di questa sera”. Dopotutto, la vittoria del sì è stata risicata: con soli 13 voti favorevoli a fronte di un forte astensionismo (10 consiglieri) e altrettante votazioni contrarie. E la decisione del sindaco Gori e della sua Lista di astenersi, tra i cittadini, ha fatto più clamore di un voto a favore o contrario.

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