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Arti marziali Khawam

Khawam

Medicina cinese e arti marziali: un connubio indivisibile

Riportiamo il racconto di una lezione di Wushu Kung Fu, Tai Ji Quan e Medicina Tradizionale Cinese, tenuta dal maestro Khawam nella sua scuola

Domenica scorsa ho partecipato ad una lezione di Wushu Kung Fu, Tai Ji Quan e Medicina Tradizionale Cinese, tenuta dal Maestro Khawam nella sua scuola, in cui sono state date alcune nozioni teoriche per iniziare ad avere una conoscenza di base su tali argomenti. Per il maestro infatti è molto importante che gli allievi non conoscano solo l’atto pratico di ciò che fanno ma anche il significato profondo, il valore, l’applicazione, che sta dietro ogni gesto, ogni mossa, ogni movimento.

Medicina cinese e arti marziali: un connubio indivisibile

Eravamo in molti e questo mi ha confermato come, per la maggior parte delle persone che si iscrivono ai corsi, ci sia probabilmente la ricerca di qualcosa che vada oltre un allenamento o una semplice passione per le arti marziali, qualcosa che sia più orientato verso lo stimolo a una conoscenza nuova di vari aspetti (se stessi, cultura e tradizioni di un altro popolo, applicazioni) e a un conseguente cambiamento di stile e modo di vivere. Erano inoltre presenti diversi medici che hanno seguito in modo attivo e coinvolto, condividendo la loro curiosità, anche scientifica.

La prima riflessione che ho fatto è da un punto di vista storico. Malgrado la Medicina Cinese abbia origini millenarie, pratiche terapeutiche come ad esempio l’agopuntura, in occidente sono relativamente recenti e solo da poco tempo si è riconosciuta loro un’efficacia da un punto di vista scientifico. Probabilmente, ci ha spiegato il Maestro Khawam, è anche vero che in Cina non fossero così aperti e disponibili alla libera divulgazione di alcune conoscenze.

È stato interessante, e fa riflettere molto, sapere che tutti i maestri di Medicina Cinese sono anche maestri e praticanti di Wushu Kung Fu e Tai Ji Quan. Le arti marziali cinesi si sono sviluppate di pari passo con i principi della medicina cinese e non possono essere considerate come discipline distinte, separate. La medicina cinese infatti fornisce tutto l’impianto teorico, attraverso lo studio e l’osservazione del corpo umano nella sua totalità, e ha come principio basilare quello di mantenere lo Yin e lo Yang in equilibrio. Essi sono in un continuo movimento ciclico, sono opposti e complementari e ognuno di essi contiene in sé il seme dell’altro.

La pratica del Wushu Kung Fu e del Tai Ji Quan permette poi di lavorare sul riequilibrare l’organismo, sul prendere consapevolezza del proprio corpo, su come in esso tutto sia correlato e legato, sul capire come dal cambiamento di una cosa derivi di conseguenza il cambiamento di un’altra. Concepire il nostro corpo quindi, come un tutto in costante e perenne movimento, alla ricerca di un equilibrio che dipende da una molteplicità di fattori che sono però da considerarsi nella loro reciproca complementarietà e pensare che noi, in prima persona, possiamo contribuire in modo positivo, concreto, al raggiungimento e soprattutto al mantenimento di questo equilibrio. Un equilibrio che però non è mai statico, non è mai fermo perché ogni volta che viene raggiunto, qualcosa lo modificherà e questo ciclo ricomincerà.

È sorprendente come teoria e pratica trovino una connessione così sinergica e armonica, come ogni cosa sembri trovare la giusta collocazione all’interno di un tutto in cui niente è lasciato al caso. Ed è altrettanto affascinante capire come ad ogni movimento che osserviamo nell’applicazione pratica, sia nel Wushu Kung Fu che nel Tai Ji Quan, corrisponda poi un movimento interno non visibile all’occhio e un fondamento teorico legato ai principi della medicina cinese, che ne spiega l’applicazione. Tutto ha un senso, tutto ha una spiegazione, tutto cambia e si trasforma ciclicamente: inizio e fine coincidono. Penso all’armonia dei movimenti circolari e lenti che ho visto nel Tai Ji Quan, alla loro fluidità e riesco quasi a visualizzare l’azione circolare dello Yin e dello Yang così come mi sembra davvero di poter percepire quello stesso movimento dentro di me, in ogni parte del mio corpo.

Il Maestro Khawam ha messo a disposizione in modo stimolante, chiaro ed entusiasmante, le sue conoscenze, apprese in anni di studi e di pratica, non solo in Italia, ma anche in Cina, vivendo e studiando a stretto contatto con grandi maestri, rispondendo alle numerose domande che gli venivano poste, in modo spontaneo e curioso, da tutti i presenti. Ci ha fatto capire come arti marziali e medicina cinese siano complementari l’una all’altra per lavorare sulla ricerca di un benessere di mente e corpo.

Credo che domenica il Maestro abbia piantato in noi un seme, di curiosità, di voglia di conoscenza, di cambiamento e ci stia dando la possibilità di avere gli strumenti per nutrirlo. Ora sta ad ognuno di noi coltivare questo seme, alimentarlo perché possa crescere con radici forti e profonde e possa diventare il germoglio di qualcosa di nuovo.

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