Casirate d’Adda perde uno dei suoi simboli. Martedì 19 febbraio sono iniziate le operazioni di abbattimento del secolare platano presente in via Cimitero che è stato colpito dal temuto “cancro colorato del platano”, una malattia di origine funginea – il cui nome scientifico è Ceratocystis fimbriata – molto contagiosa, che non lascia scampo alle piante colpite e che, se non contrastata in breve tempo, può mettere a rischio le alberature composte da platani di tutta l’area. Proprio a causa dell’elevato rischio di contagio riscontrato a seguito di una perizia, Regione Lombardia ha deliberato l’abbattimento della secolare pianta in un regime di controllo legato alle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione del cancro colorato del platano”.
Molti i curiosi che si sono spinti in via Cimitero già nella prima mattinata di martedì 19 per dare “l’ultimo saluto” a uno dei simboli della città. Tra una foto, un video delle operazioni e qualche parola scambiata col sindaco presente sul posto, diversi cittadini hanno salutato cosi il “Piantone”, come veniva chiamato dai casiratesi.
Alto svariate decine di metri e dell’età ignota – almeno per il momento – il platano verrà ora rimosso in circa tre giorni di lavoro, con gli uomini della Cooperativa della comunità di Stezzano – ditta incaricata all’abbattimento – che taglieranno inizialmente tutti i rami per poi passare alla bonifica vera e propria, con tanto di speciali diserbanti per eliminare totalmente i residui della malattia che l’ha colpito.
Come richiesto dall’amministrazione verrà mantenuta una ceppaia di circa 1 metro e 80 centimetri a perenne ricordo della presenza di questo imponente albero, ceppaia che verrà trattata con dei diserbanti pennellati in modo da eliminare totalmente la presenta del cancro colorato del platano.
“Stiamo dando esecuzione a una delibera di Regione Lombardia per l’abbattimento e lo smaltimento del platano secolare – spiega il sindaco di Casirate d’Adda Mauro Faccà – una pianta che era censita tra gli alberi monumentali d’Italia e che purtroppo è stato infettato. Questo è un giorno un po’ particolare per Casirate: il platano per noi rappresentava l’identità di una comunità e la nostra storia. Per noi è come se fosse la Madonnina del Duomo per la città di Milano; era il simbolo di Casirate – e sottolinea – E’ un enorme dispiacere, e credo di interpretare anche i sentimenti della nostra comunità nell’affermarlo. Rimarrà ora una ceppaia, con gli addetti ai lavori che durante le operazioni valuteranno cosa mantenere. L’idea è di lasciare sicuramente un simbolo a memoria e, sempre nell’ambito delle operazioni di abbattimento, vedremo anche di dare un’età definitiva a questa pianta, perché a memoria storica non si è in grado di quantificarla in modo esatto”.
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