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L'autogol

Parking Fara: i 5Stelle portano la questione alla Camera, il governo dà ragione a Gori

L'interrogazione del bergamasco Devis Dori sbrigata in meno di 15 minuti: la risposta di Sibilia conferma la regolarità dell'iter svolto dal Comune di Bergamo e fa storcere il naso a qualche militante pentastellato

Potremmo definirlo un autogol in piena regola quello compiuto dal Movimento 5 Stelle venerdì 1 febbraio. Alla Camera si discute finalmente del Parking Fara, una delle questione più delicate e chiacchierate negli ultimi anni a Bergamo città.

A portare l’interrogazione è il deputato bergamasco Devis Dori, che racconta la vicenda del parcheggio in fase di costruzione parlando anche delle bellezze racchiuse nella splendida cornice della Città Alta, senza tralasciare cenni storici.

“Invece di tutelare un patrimonio dell’Unesco – commenta Dori – si progetta uno sbancamento collinare per realizzare un parcheggio di nove piani per un totale di quasi 500 posti auto. I lavori partono nel 2008 e sin dall’inizio le analisi geologiche risultano carenti. Due frane, nello stesso anno dell’inizio dei lavori, mettono a rischio i residenti delle abitazioni confinanti, con i tecnici geologi che rilevano un rischio di crollo. La ditta incaricata di tamponare il fenomeno franoso porta sul posto 25mila metri cubi di terra di scavo, che si scoprirà poi contenere materiale non idoneo e rifiuti (fatti che porteranno a condanne per discarica abusiva). Quel materiale non è mai stato rimosso”.

Con l’interpellanza il deputato pentastellato bergamasco chiede “se il governo intenda promuovere una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente rispetto al rischio idrogeologico e ambientale connesso al progetto di parcheggio e alla presenza abusiva di rifiuti, se il governo intenda avviare una verifica delle criticità amministrativo-contabili legate al progetto di realizzazione del parcheggio alla Fara da parte dei servizi ispettivi di finanza pubblica della ragioneria generale dello stato e quali iniziative si intendano attuare per prevenire i gravi rischi per la sicurezza dei cittadini e per tutelare un’area urbana tanto cara ai bergamaschi”.

A rispondere è il sottosegretario Carlo Sibilia, grillino pure lui come Dori: “Il Comune di Bergamo – risponde alla Camera – ha evidenziato di aver regolarmente avviato un’ampia interlocuzione con gli altri enti competenti nella questione quali Regione Lombardia, Anac, Sovrintendenza e Unesco. La stessa amministrazione ha comunque ribadito che il progetto di costruzione è stato approvato il 30 dicembre 2003, epoca in cui non vi era fonte normativa che prescrivesse l’attivazione di una procedura di via in quanto le opere – ora in corso di realizzazione – non erano previste nelle categorie progettuali contemplate dal Dpr 12 aprile 1996. Il Comune di Bergamo ha poi riferito che l’opera ha acquisito tutte le certificazioni in ogni ambito, in particolare sotto il profilo ambientale e culturale dal Parco regionale dei Colli di Bergamo e da parte delle Sovrintendenze che seguono con grande attenzione l’esecuzione dei lavori. Lo stesso dicasi per quanto riguarda la situazione paesaggistica. Il tutto viene confermato anche da Regione Lombardia e Prefettura di Bergamo”.

Insomma, tralasciando l’aspetto politico, le verifiche fatte ed esposte venerdì 1 febbraio dal sottosegretario Sibilia dicono che la Giunta guidata dal sindaco Giorgio Gori ha fatto tutto come andava fatto.

Eppure, la questione del Parking Fara è stata analizzata per anni e fin nei più piccoli dettagli anche dai Cinque Stelle di Bergamo e della Lombardia. Forse per questo a più di un militante bergamasco l’interrogazione (e, soprattutto, la risposta che evidenza il buon operato della Giunta di Bergamo) per come è stata posta ha fatto storcere il naso.

QUI LO STREAMING DELLA DISCUSSIONE ALLA CAMERA CON L’INTERROGAZIONE SUL PARKING FARA

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