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Il delitto

Mamma di Gorlago uccisa e bruciata: indagata l’ex amante del marito fotogallery

La 43enne non accettava la fine della relazione con Stefano Del Bello e per riaverlo avrebbe ucciso Stefania Crotti

Non accettava la fine della relazione con Stefano Del Bello e per riaverlo è arrivata a uccidere e a bruciare sua moglie, Stefania Crotti. Sarebbe questa la pista investigativa che stanno seguendo gli inquirenti per risolvere il delitto della 42enne di Gorlago scomparsa nel nulla giovedì 17 gennaio e ritrovata carbonizzata il giorno seguente a Erbusco (Brescia), tra i vigneti della Franciacorta. In stato di fermo e indagata per omicidio Chiara Alessandri, 43enne originaria di Rho e residente a Gorlago, separata dal marito e madre di tre figli piccoli.

Dopo il riconoscimento del cadavere grazie al nome del marito sulla fede nuziale e a un tatuaggio sul braccio con la scritta “Believe“, una delle poche parti del corpo che non hanno preso fuoco, sono iniziate le indagini.

Nella notte tra venerdì e sabato è stato interrogato Del Bello, 44 anni, dipendente della Gewiss. È stato lui stesso a raccontare di quella relazione extraconiugale con  Chiara Alessandri. Un rapporto avuto durante una crisi con la moglie che l’aveva portato anche a trasferirsi per alcuni mesi in un’altra abitazione. Ma, passato il periodo no, l’uomo era tornato nella villetta di famiglia in viale Facchinetti con la consorte e la figlioletta di sette anni, Martina. A suggellare la voglia di ricominciare Stefano e Stefania si fanno fare due tatuaggi: “Believe” lei, “Liberi di sbagliare, liberi di ricominciare” lui.

Una decisione che a lei, Chiara, non andava giù. “Siamo ancora in tempo per scrollarsi tutto e vivere”, scriveva ad aprile sul proprio profilo Facebook, citando una canzone del suo idolo Fabrizio Moro e taggando proprio Stefano Del Bello. Con lui era andata anche a un concerto del cantautore romano. Ora quella frase sul social suona come un triste presagio.

Secondo gli inquirenti, coordinati dal pm di Brescia Teodoro Catananti,  sarebbe stata lei a ideare e a eseguire il delitto. Ad aiutarla un complice, che avrebbe aspettato Stefania Crotti all’uscita del lavoro giovedì pomeriggio e con una scusa l’avrebbe convinta a salire sulla propria auto. La vettura della vittima, infatti, è stata ritrovata nel parcheggio della PMG Spa, azienda di Cenate Sotto che produce materie plastiche, dove la vittima si occupava di amministrazione.

L’uomo l’avrebbe portata a casa della Alessandri a Gorlago, e all’interno del garage la donna l’avrebbe colpita a morte, forse con un martello. Poi avrebbe caricato il cadavere nel baule e trasportato per una ventina di chilometri fino a Erbusco, nel Bresciano. Lì, l’avrebbe cosparso con del liquido infiammabile e gli avrebbe dato fuoco nella speranza di renderlo irriconoscibile.

Sabato pomeriggio la donna, difesa dall’avvocato di fiducia Gianfranco Ceci, è stata sentita a lungo al Comando dei carabinieri di Bergamo e poi a Brescia. L’interrogatorio si è concluso intorno a mezzanotte e la donna avrebbe confessato parzialmente. Al momento risulta in stato di fermo e indagata, ma non si escludono sviluppi nelle prossime ore.

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