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Berghem frècc

Salvini ad Albino: “L’anti Gori? Decideranno i bergamaschi” fotogallery video

Entusiasmo per il discorso del vice premier alla nona edizione della Festa invernale della Lega

Mamme che gli porgono il figlioletto per fargli avere una carezza: ad Albino si tocca con mano la popolarità del vice premier Matteo Salvini arrivato ad animare la Berghem Frecc, la festa invernale della Lega.

Così tra un “Grande Matteo”, un “Sei una forza Matteo” e perfino qualche lacrima di commozione delle centinaia di sostenitori accorsi al centro sportivo, il ministro dell’Interno (in maglioncino bordeaux, niente felpa e niente verde) affronta i cavalli di battaglia di sempre.

Ma non manca di toccare l’argomento che tiene banco in queste settimane a Bergamo, e cioè la tornata amministrativa per la guida della città. Anche se non si sbilancia sul competitor di Giorgio Gori che ancora il centrodestra non ha trovato: “Leggo tante parole positive su Gori sui giornali, ma mi auguro che i bergamaschi l’anno prossimo lo mandino a casa e che Bergamo torni a essere una città bella, pulita e sicura”. Quanto al candidato concorrente dell’attuale sindaco liquida la domanda con un secco “decideranno i bergamaschi.”

Polemizza subito con il parroco di Campagnola, “reo” di aver definito cristiani insignificanti coloro che non accolgono (leggi): “Secondo me questo signore ha sbagliato mestiere perché da ultimo dei peccatori sono convinto che stiamo portando avanti quello che è l’accoglienza, la solidarietà, il dettato dei buoni cristiani. Il catechismo della chiesa cattolica dice che accogliere è un dovere e io penso che in Italia il limite del possibile fosse stato ampiamente superato e d’ora in poi entra in Italia solo chi chiede permesso, per favore e dice grazie, altrimenti se li cucca tutti il parroco.”

Berghem frecc 2018 albino Salvini

Nei suoi tre quarti d’ora ininterrotti di discorso, Salvini ha trattato i temi più caldi e sentiti dall’opinione pubblica: dagli immigrati e gli sbarchi (“la difesa dei confini non è un diritto o un capriccio, è un dovere”, ha affermato dal palco),  alla sicurezza e il terrorismo islamico (“l’unico vero avversario”); dal diritto al lavoro e alla pensione, agli stadi e “tifosi razzisti”, fino alle future elezioni europee “che potranno cambiare il volto dell’Europa” (senza tralasciare, anche, il discusso pane e Nutella degli ultimi giorni).

“Io non mollo, neanche di un millimetro. Se voi continuate a resistere, io ci sarò. Anche perché ci dobbiamo rivedere qui, l’anno prossimo, con qualche passo in avanti fatto ulteriormente”, ha promesso il ministro. Nessun dissenso, nessuna critica. Matteo Salvini ha ricevuto il massimo consenso da parte del pubblico che non desiderava altro da lui che un abbraccio, un bacio o un selfie.

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