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Dopo la sperimentazione

Orio, i sindaci scrivono al governo: “Ora imponga un limite ai voli dell’aeroporto”

Gli amministratori dei Comuni che siedono al Tavolo dei Sindaci hanno chiesto ufficialmente al governo "l'adozione di provvedimenti di restrizione operativa quali l'imposizione di un limite al numero dei voli, con un particolare riferimento a quelli notturni, di cui chiediamo l'eliminazione".

Alla luce dei dati emersi venerdì in Commissione Aeroportuale riguardanti la sperimentazione delle nuove rotte, che hanno confermato il fallimento della stessa, i sindaci di Orio al Serio, Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Cavernago, Grassobbio, Grumello del Monte, Lallio, Seriate e Stezzano si sono presi qualche giorno per riflettere e poi hanno preso la loro decisione: con una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a Enac e per conoscenza anche alla procura di Bergamo, alla prefettura, a Regione Lombardia, ad Arpa e Sacbo hanno ufficialmente chiesto che vengano adottate misure di restrizione operativa dell’aeroporto di Orio al Serio volte al contenimento del rumore aeroportuale.

Ecco la loro lettera:

“In relazione a quanto emerso in sede di Commissione Aeroportuale tenutasi in data 9 novembre, nel corso della quale si è appreso che la sperimentazione delle nuove rotte, condotta negli ultimi due anni, non ha prodotto l’atteso miglioramento del clima acustico dell’intorno aeroportuale ma, al contrario, l’analisi dei dati relativi al traffico reale volato ha evidenziato un peggioramento dell’esposizione della popolazione dell’intorno al rumore, benchè tale risultato sia parzialmente imputabile al mancato completo utilizzo delle nuove rotte oggetto di sperimentazione e al costante aumento del numero dei voli, si ritiene che, alla luce di tale stato di cose, oggi risulti necessario emettere restrizioni operative dell’attività aeroportuale.

Già nel corso degli anni 2014 e 2015 i comuni interessati dall’impatto aeroportuale chiedevano con varie note l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, affinchè procedesse all’emissione di Ordinanza contingenti e urgenti tese all’adozione di misure per il contenimento del rumore prodotto dallo scalo, ai sensi della legge quadro sull’inquinamento acustico.

Tale norma, stabilisce che, “qualora sia richiesto da straordinarie, eccezionali ed urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell’ambiente, il Presidente del Consiglio, nel caso di servizi pubblici essenziali come quello in oggetto, e nell’ambito delle proprie competenze, con provvedimento motivato, può ordinare il ricorso temporaneo a speciali forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l’inibitoria parziale o totale di determinate attività”.

A seguito di riunioni istruttorie la Presidenza del Consiglio dei Ministri comunicava la non sussistenza di presupposti per l’emanazione di un’ordinanza per motivi gravi e urgenti, anche in relazione alla circostanza che la situazione segnalata si protraeva da due anni, richiamando però al contempo la composizione e la funzione delle Commissioni Aeroportuali, affinchè in particolare la Commissione Aeroportuale dello scalo bergamasco, nell’ambito della propria competenza, procedesse alla trattazione della problematica in argomento e adottasse ogni opportuna iniziativa.

L’introduzione delle nuove rotte oggetto di sperimentazione è pertanto riconducibile a un intervento adottato dalla Commissione in ossequio a quanto richiesto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e in aderenza ai disposti della direttiva CE 2002/30, oggi sostituita dal Regolamento CE 598/2014, i quali prevedono che il miglioramento del clima acustico dell’intorno aeroportuale venga perseguito con un ‘Approccio equilibrato’ e che restrizioni operative volte al contenimento del rumore vengano introdotte solo se altre misure dell’approccio equilibrato non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi specifici prestabiliti in materia di rumore.

Come evidenziato in premessa l’adozione della misura di modifica delle rotte ha dimostrato la sua inefficacia e insufficienza, così come il rinnovo della flotta con la sostituzione degli attuali aeromobili con altri meno rumorosi a oggi non è stato effettuato e incerti sono i tempi della sua attuazione, anche in relazione al grado di sviluppo della tecnologia a oggi raggiunto in tale ambito.

Riteniamo peraltro fondamentale sottolineare che, nonostante a tutt’oggi l’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio, non sia provvisto di intorno acustico aeroportuale (zonizzazione acustica in fase di approvazione), ovvero dell’unico strumento a disposizione dei Comuni e degli Enti preposti a individuare e definire le violazioni e il mancato rispetto dei limiti acustici previsti dalle norme, si rileva un incremento del numero dei movimenti aerei ben oltre il numero previsto dal PSA vigente (86.113 movimenti effettuati nell’anno 2017 a fronte di 68.000 movimenti annui previsti dal Decreto VIA 2003) e del conseguente disagio per i cittadini esposti.

In tal senso e sempre nell’ottica di tutelare la salute dei propri cittadini, i Comuni aderenti al Tavolo dei Sindaci Aeroportuali hanno sottoscritto all’unanimità e inviato già a suo tempo (27.06.2016) a Sacbo, società gestore dello scalo, la richiesta di moratoria dei voli, in ottemperanza a quanto previsto nel PSA vigente.

Per quanto sopra esposto con la presente si chiede venga posto limite all’incremento dell’impatto acustico prodotto dall’Aeroporto sul territorio, con l’adozione di provvedimenti di ‘restrizione operativa’, quali l’imposizione di un limite al numero dei voli, con un particolare riferimento ai voli notturni (fascia orari 23-6) che costituiscono il maggior impatto e danno per la salute dei cittadini e di cui chiediamo l’eliminazione; richieste legittimate e supportate anche alla luce del fatto che il volume di traffico previsto dal Decreto VIA 2003 (68.000 voli annui) a oggi risulta ampliamente superato (86.113 voli nell’anno 2017 e proiezioni oltre i 90.000 voli per l’anno 2018 – dato Assaeroporti)”.

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