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Regione lombardia

Trenord, la Regione va verso il rinnovo del contratto fino al 2026

La decisione è stata presa nel corso della seduta di martedì 13 novembre

Razionalizzazione del servizio e valutazione del rinnovo del contratto con Trenord sino al 2026: sono questi alcuni dei punti inseriti nella risoluzione sul servizio ferroviario approvata nel corso della seduta del Consiglio Regionale di martedì 12 novembre.

Il provvedimento, promosso dalla maggioranza a sostegno del governatore Attilio Fontana, vuol dare una risposta alle problematiche che affliggono tutti i giorni il trasporto ferroviario lombardo e che colpisce molti pendolari, come spiega il relatore Andrea Monti (Lega): “È necessario portare avanti una risoluzione che non nasconda i problemi che in questi mesi colpiscono il nostro servizio ferroviario, che sappia rispondere alle istanze presentate tutti i giorni dai cittadini e che possa rispondere in maniera veloce ed efficace a quest’ultime. Attualmente la situazione è a rischio di collasso, vista la presenza media quotidiana fra le 100 e le 120 soppressioni al giorno, tuttavia non possiamo nascondere le responsabilità siano in parte di un socio come Trenitalia e che, benché come Regione Lombardia attraverso la sua partecipata Ferrovie Nord Milano detenga il 50% di Trenord, negli ultimi dieci anni l’una ha investito 170 milioni, l’altra 3 miliardi; responsabilità che vanno imputate in parte anche a Rete Ferroviaria Italiana che non ha sempre investito adeguatamente sulla manutenzione e la gestione della rete – afferma l’esponente del Carroccio -. Avremo un incontro con il ministro in cui capiremo le sue intenzioni, oltre a ciò punteremo sulla razionalizzazione del servizio riducendo il servizio lungo alcune tratte e sopprimendo delle corse, permettendo allo stesso tempo di garantire l’efficacia e la puntualità del servizio in particolare nelle ore di punta, e valuteremo un possibile rinnovo con il contratto di Trenord in scadenza nel 2020 sino al 2026 qualora venga garantita la possibilità di ulteriori investimenti in nuovo materiale rotabile”.

Sul tema è intervenuto anche il governatore Attilio Fontana che nella giornata di mercoledì 14 novembre incontrerà a Roma il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, con il quale si confronterà sul tema della gestione di Trenord: “Abbiamo incontrato i nuovi vertici di Trenord e da parte loro abbiamo avuto la presentazione di un piano temporaneo che possa risolvere le problematiche incombenti – spiega il presidente -. Ci troviamo oggi di fronte ad una rete di servizio pubblico locale inaccettabile per una regione del calibro della Lombardia, una rete che deve essere adeguata e rimessa a norma in base alla necessità perché, come mi è stato riferito da alcuni tecnici, è un miracolo che funzioni; una rete che presenta una flotta composta in parte da treni messi a disposizione da Trenitalia con un’età media di 32 anni, dall’altra quelli messi a disposizione di Regione Lombardia la cui età si aggira sui 9 anni, e che nel 2020 vedrà l’entrata in servizio di 161 convogli acquistati da quest’ultima. Il nostro obiettivo è che alla conclusione di questi cinque anni la situazione sia migliore di quella trovata, oltre a ciò lavoreremo con esperti europei affinché si possa creare una sinergia per uno sviluppo sostenibile, non solo per il traffico su ferro, ma anche su gomma”.

Ad analizzare l’attuale situazione del trasporto ferroviario lombardo è l’assessore ai trasporti Claudia Maria Terzi, che ha sottolineato la decisione di Trenitalia di destinare alla Lombardia nessuno dei 480 nuovi veicoli messi a disposizione dalla società: “Con 750.000 utenti e 2000 corse al giorno, la Lombardia è una realtà unica nel suo genere in Italia, ma anche probabilmente in Europa, e che negli ultimi anni ha presentato l’aumento del 15 per cento dei cittadini, tuttavia ci si trova di fronte ad una gestione non adatta alla situazione. Trenitalia ha promosso l’acquisto di 480 treni e nessuno di questi verrà dislocato in Lombardia, tutto ciò a causa di un problema di programmazione dei treni che non è imputabile all’attuale governo che è attivo soltanto dal luglio scorso”.

Critici sul provvedimento le opposizioni, in particolare il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle i quali hanno sottolineato la mancanza di un’alternativa rispetto alla situazione attuale: “Quando nel 2011 nasceva Trenord ad elogiarla era l’assessore Raffaele Cattaneo, non il Pd. Lo stesso vale per il presidente Roberto Formigoni che sostenne come l’accordo fra Regione e Trenitalia fosse un matrimonio d’interesse per migliorare il servizio offerto ai pendolari. Con questa risoluzione la Regione non dà le risposte richieste dai sindaci, non si dà atto di una gestione scellerata di Trenord da parte di Regione e del centrodestra che l’ha governata e si preferisce rimandare il tutto al 2026 – sostiene il democratico Pietro Bussolati, a cui si aggiungono le parole del capogruppo pentastellato Andrea Fiasconaro: “Ci troviamo con l’approvazione di due nostri emendamenti, uno dei quali sull’incentivazione delle assunzioni, assunzioni che non devono esser approvate ora, ma che dovevano esser attivate in precedenza, stesso discorso sull’acquisto di nuovi veicoli avvenuta solo alla fine della scorsa legislatura. Ci troviamo di fronte ad una risoluzione troppo sbilanciata sulle colpe di uno dei due soci che compongono Trenord, senza contare che non si tratta del tema della sicurezza, per cui esprimiamo il nostro voto contrario in merito”.

Discorso diverso per Lombardi Civici Europeisti che, nonostante le critiche avanzate sulla condizione del trasporto ferroviario regionale, si è astenuto sulla risoluzione promossa dalla maggioranza, valutando positivamente l’approvazione dell’istituzione di un’autority esterna a controllo del contratto di servizio di Trenord: “Il giudizio sull’attuale situazione di Trenord è negativo poiché a tratti la gestione si presenta per molti punti di vista allo sbando e mancano certezze. Nonostante ciò il nostro obiettivo è il bene dei cittadini e per questo valutiamo positivamente la scelta di creare un’autority di controllo e la scelta di dare un messaggio forte a Rfi sulla gestione della rete – illustra il capogruppo Niccolò Carretta -. Diamo un’apertura a tempo alla maggioranza, sperando che la situazione possa migliorare”.

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