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La testimonianza

Da Brembate alla California passando per Edimburgo: Giada, 21 anni, e la lotta per un sogno

Perché un giovane sceglie di andare all'estero a studiare e a vivere? La testimonianza di Giada, 21enne di Bergamo

Giada Barzaghi ha 21 anni, è cresciuta a Brembate e da due anni vive e studia a Edimburgo dove frequenta Ecologia e Scienze Ambientali con Management presso l’Università di Edimburgo (UoE), ma a dirla tutta, Giada ora si trova in California. Tra le sue passioni ci sono l’amore per la natura, per gli sport all’aperto (in cima a tutto l’escursionismo) e per la fotografia.

Da Edimburgo fino alla California, come è stato possibile?
Attualmente sto studiando all’Università della California nel campus di Santa Cruz (UCSC) dove sto frequentando il mio terzo anno di studi in scambio universitario, un progetto davvero speciale che l’Università di Edimburgo offre ai suoi studenti. Quando mi hanno assegnato l’Università della California ho pianto di gioia (letteralmente), specialmente perché alunni più grandi mi avevano detto che era una delle località più gettonate e quindi che la competizione sarebbe stata alta, invece ci sono riuscita. Ho sempre sognato la California ed avere la possibilità di trascorrerci un anno intero mi sembrava qualcosa di incredibile. Già la fortuna di poter studiare ad Edimburgo non mi sembrava vera all’inizio, ho sudato tanto per arrivarci. Infatti, per potervi accedere, oltre ad un certo livello di conoscenza della lingua inglese, mi era stato richiesto un voto superiore ai 90/100 alla maturità, cosa che al liceo Falcone non era stata per niente facile da ottenere, ma il mio impegno è stato poi ripagato.

Cosa ti ha spinto a studiare all’estero?
Ho frequentato il liceo linguistico Giovanni Falcone a Bergamo prima di trasferirmi ad Edimburgo e ad essere sincera non rimpiango i miei anni al liceo ora, anzi, però non posso negare che mi avrebbe fatto piacere aver avuto più tempo allora da dedicare a me stessa e allo sviluppo della mia persona e dei miei hobby, anziché aver dovuto pensare solo ed esclusivamente allo studio. Sono felice di avere più tempo libero invece ora, penso che la mia abilità di pensare fuori dagli schemi sia stata repressa per troppo tempo a causa del sistema in cui mi trovavo, avevo bisogno di uscire dagli schemi in cui ero incastrata. Ora infatti mi sento più libera.

Qual è l’aspetto che più ti piace del posto in cui vivi ora?
L’aspetto che mi piace di più di Santa Cruz è la bellezza e anche l’abbondanza dei paesaggi naturali che mi circondano. Il mio campus si trova in una foresta di sequoie in cima ad una collina, dove cervi, scoiattoli, struzzi ed altri animali selvatici circolano liberamente per la strada. Andare da un’aula all’altra per fare lezione è come fare un’escursione in montagna ogni volta, non solo per gli animali, ma anche perché le strade sono ripide e spesso si possono intraprendere sentieri e camminare su ponti sospesi in mezzo agli alberi, tutto questo quotidianamente. Cosa ancora più strepitosa è che Santa Cruz si trova sulla costa, perciò, vivendo su una collina, posso godere di viste mozzafiato sulla città e sull’oceano. Una o due volte a settimana di solito nuoto o faccio surf nell’oceano, penso che sia la mia fonte primaria di energia ora, le sue onde e la sua vastità mi trasmettono una forte carica e una sensazione di gioia incomparabile.

A livello culturale, come hai vissuto il cambiamento?
Ho notato che a Santa Cruz le persone amano prendere la vita più alla leggera, senza troppe preoccupazioni. Qui vivono la vita giorno per giorno e a tutte le età le persone sono “cool”: vedo uomini e donne di mezza età cavalcare onde da paura o girare per la città su uno skateboard. Sono tutti gentilissimi ed amichevoli qui, la gente per strada mi sorride e spesso mi chiede come io stia anche senza conoscermi. Adoro questo lato della loro cultura, penso spinga anche me a comportarmi più liberamente e a sentirmi meno giudicata. Altro aspetto che adoro qui (e pure ad Edimburgo) è che posso uscire di casa in pigiama e nessuno mi dice niente!

Come descriveresti le persone che hai incontrato nei tuoi viaggi finora?
Gentili ed accoglienti. Sia ad Edimburgo che a Santa Cruz le persone locali mi hanno sempre fatta sentire la benvenuta nel loro Paese. Sembrano sempre tutti felici e rilassati, mi sorridono per strada e mi chiedono sempre scusa anche solo se mi sfiorano per sbaglio (non mancano le eccezioni, ovviamente). Specialmente ad Edimburgo ho trovato giovani pieni di idee ed energia che mi hanno ispirato, che mi hanno portato anche a prendere parte ad iniziative a livello comunitario e di volontariato. Ho sviluppato una maggiore coscienza sociale grazie a loro e ad essere onesta penso mi manchi un po’ della loro ispirazione qua a Santa Cruz. Un’altra cosa che adoro è la ricchezza culturale che mi ha sempre circondata (sia a Edimburgo che a Santa Cruz): ho incontrato persone provenienti da tutto il mondo, dalle culture e tradizioni più svariate e penso questo abbia aiutato ad aprire ancora di più la mia mente, oltre che a conoscere la diversità che arricchisce il nostro mondo.

Perché ti piace viaggiare?
Adoro il mio viaggiare, il mio vivere in paesi stranieri per tempo prolungato perché non solo mi porta a scoprire il mondo che mi circonda, ma soprattutto perché ogni esperienza mi porta a vedere un lato nuovo di me stessa, a rivalutare i miei ideali e le mie scelte e a capire cosa voglio veramente. Penso sia il naturale risultato di una conoscenza maggiore ed una prospettiva più ampia.

Ti manca Bergamo?
In tutta sincerità, Bergamo non mi manca per niente, forse perché ora vivo nel posto dei miei sogni. La mancanza che avverto di più è quella della mia famiglia, ci sono stati momenti in cui avrei voluto abbracciarli forte, ma ho dovuto aspettare. Comunque so che a loro basta sapermi felice e lo stesso vale per me.

Quando pensi di tornare?
Sicuramente non vorrei tornare in un futuro imminente. Dopo la laurea vorrei prendere almeno un anno di pausa dagli studi e fare un po’ di esperienza lavorativa restando all’estero. Pensandoci ora direi che non ho intenzione di tornare in Italia per i prossimi trenta o quarant’anni, ma cambio spesso i miei piani, perciò non prendetemi alla lettera.

Hai un motto?
“Live for something greater than yourself” (vivi per qualcosa di più grande di te stesso, rende la stessa idea in italiano?). Lo prendo come qualcosa che mi spinge ad andare oltre la mia individualità e mi porta a sentirmi parte di una comunità più grande e quando dico comunità mi riferisco a tutto l’ecosistema perché penso sia importante che noi uomini realizziamo che questo pianeta non è solo nostro perciò dobbiamo impegnarci per conservare la sua bellezza e diversità.

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