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Verso il voto

Elezioni provinciali, Gafforelli: “Lavoro per una Provincia unita”

Il sindaco di Calcinate racconta in questa intervista le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi alle elezioni in programma il prossimo 31 ottobre

Condivisione e legame con il territorio: sono questi gli obiettivi alla base della candidatura di Gianfranco Gafforelli alla presidenza della Provincia di Bergamo.

Sessantasei anni, sindaco di Calcinate dal 2011 e consigliere provinciale dal 2014; in caso di elezione alla poltrona di Via Tasso Gafforelli proverà a rappresentare tutte le voci del territorio bergamasco, come spiega nella seguente intervista.

Gianfranco Gafforelli, cosa l’ha spinta a candidarsi alla presidenza della Provincia ?

Innanzitutto un pizzico di ambizione e l’entusiasmo degli amministratori che mi hanno contatto e invogliato a prendere questa decisione, ma e soprattutto le motivazioni che mi hanno presentato, come quelle di rispondere in modo civico alle esigenze che provengono dal territorio affinché, essendo la Provincia un ente di secondo livello, si possa rispondere direttamente a sindaci e amministrazioni. Il mio augurio era quello di tener insieme tutte le forze politiche, dal Pd alla Lega; in questa prima fase non è stato possibile, vedremo se dopo le elezioni, a campagna elettorale finita, sarà possibile riprendere questi discorsi perché sarebbe importante che la gestione della Provincia venga svolga tutti assieme in maniera tale da dare risposte ai problemi non di carattere politico, ma pratico”.

Qual è l’idea di Provincia che vorrebbe portar avanti ?

Mi piacerebbe aver una provincia aperta, dove assieme si possa decidere territorio non soltanto cosa fare, ma anche come, quando e con quali soldi. Se si hanno le idee chiare su questi tre aspetti, saremo in grado di affrontare i problemi in maniera molto professionale e di dare anche delle risposte adatte; se invece ognuno va da solo sarà difficile trovare delle soluzioni anche perché la situazione finanziaria della Provincia non lascia molti spazi”.

Uno dei temi più sentiti dai cittadini bergamaschi è quello delle infrastrutture. Qualora diventasse il sedicesimo presidente della Provincia come intende procedere in questo comparto e quali sono le opere che necessita il nostro territorio ?

Se volessimo creare nuove infrastrutture, il punto principale è avere un’interlocuzione con gli enti superiori affinché si possano accogliere anche le loro istante, nonostante ciò che ci prefiggiamo è di offrire una certa dignità alle infrastrutture lavorando sulla manutenzione delle strade, sulle scuole, sul trasporto pubblico e, qualora proporremo una diversa collocazione delle risorse, tutto ciò sarà possibile. Nel corso di questa campagna elettorale ho avuto modo di osservare come il problema della viabilità sia comune a tutti, nonostante ciò per agire in particolare sulle grandi opere sarà necessario aver un’intensa interlocuzione con Regione Lombardia. In conclusione se dovessi scegliere fra le infrastrutture una priorità su cui agire sceglierei il Ponte di Calusco perché non si può pensare di lasciare in balia per due o tre anni diversi abitanti di un territorio che per iniziare la giornata devono alzarsi presto e fare due ore di coda per raggiungere il proprio posto di lavoro”.

Fra le opere su cui si è discusso maggiormente vi è la Bergamo-Treviglio. Come intende agire in merito ?

“Siamo tutti d’accordo che quest’opera vada realizzata, se poi debba esser un’autostrada oppure un collegamento stradale di tipologia diversa, preferisco esprimermi dopo aver valutato le proposte per entrambe poste sul tavolo e i pro e o i contro di queste. Oltre a ciò, prima di prender una decisione preferirei aver un’interlocuzione con il territorio per capire quali siano le loro esigenze”.

Un altro ambito fra i più sentiti dai cittadini è quello del trasporto pubblico locale: quali saranno le novità che intendete presentare ?

“Il trasporto pubblico è uno dei punti su cui bisognerà ragionare perché sarà necessario compiere una revisione in merito. Ci metteremo al tavolo con le Agenzie del Trasporto Pubblico e con i comuni e con loro faremo un ragionamento a 360° per poter innanzitutto ridurre i problemi e poi risolverli. Se a seguito di ciò vi saranno disponibilità economiche per fare qualcosa in più, proveremo a farlo”.

Dopo anni di discussioni, ancora oggi non vi è stato ancora modo di trovare una sede per la realizzazione dell’interporto. Secondo lei quale potrebbe esser la soluzione per risolvere questo nodo ?

“Sull’interporto si era parlato in passato di una possibile localizzazione a Caravaggio, tuttavia su questa proposta è stata posta una pietra tombale. Un interporto alla provincia di Bergamo è necessario, lo sforzo che faremo sarà quello di trovare una soluzione idonea affinché si possa realizzare e per farlo cercheremo di trovarla assieme al territorio e alle categorie interessate”.

Nei mesi scorsi ha tenuto banco la questione dell’Aeroporto e dell’impatto delle nuove rotte. In caso di una sua elezione alla presidenza della Provincia come intende procedere in questo campo ?

Il problema dell’aeroporto è un problema serio che colpisce in particolare alcuni comuni dell’hinterland. Sono convito che si riuscissimo a spostare i voli notturni, avremmo risolto almeno il 60/70 % dei problemi riguardanti tutto ciò per questo motivo cercheremo di lavorare in questa direzione come sta facendo anche il presidente di Sacbo Roberto Bruni. L’aeroporto di Orio al Serio è una struttura importante per l’economia bergamasca, nonostante ciò questo non significa che esso debba rendere invivibile il territorio in cui opera”.

Analizzando il territorio bergamasco, si osserva come più del 70 % sia a carattere montuoso. Siccome spesso si parla del rilancio dei territori montani, come intendete investire in questo settore ?

“La prima cosa che vorrei fare, se sarò il nuovo presidente della Provincia, è delegare un consigliere alla montagna perché ritengo che solo chi vive in montagna sa portare ai tavoli della discussione i veri problemi che la interessano. Innanzitutto bisognerà cercare di evitare che il fenomeno di svuotamento delle aree di montagna prosegua e per farlo naturalmente sarà necessario creare incentivi per l’occupazione, per i trasporti e per la viabilità, tenendo monitorato l’aspetto ambientale e quello degli smottamenti ad esso legato”.

Altro settore importante del territorio provinciale è quello della pianura. Cosa è necessario per proseguire la crescita economica di questa area della nostra Provincia ? 

“Continueremo sicuramente a tener vivo soprattutto lo sviluppo turistico che gravita attorno alla Bassa, dopodichè dal punto di vista economico la Bassa presenta numerose imprese, per cui sarà necessario vigilare sul discorso dell’aspetto ambientale”.

In queste settimane gli uffici provinciali hanno iniziato a lavorare per la realizzazione del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). Quali modifiche intendete apportare a questo documento ?
“Mi risulta che sul PTCP ad ora vi siano agli atti 300 osservazioni e, essendo osservazioni promosse da amministrazioni comunali, le vorrei condividere con loro e vedere cosa si possa fare al riguardo. Non vogliamo stravolgere su quanto già fatto, ma vogliamo porre una particolare attenzione a queste osservazioni che vengono dal territorio
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