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La testimonianza

“Io e la mia famiglia allargata: da piccoli è difficile, ma ora mi sento speciale”

Cosa significa far parte di una famiglia allargata? La testimonianza della nostra Rachele, 18anni

Il mio cartone preferito da piccola, strano ma vero, era Tarzan. Principesse e broccoli per me erano off limits. E non volevo neanche essere Jane. Il mio eroe era proprio lui Tarzan, che viveva con una famiglia che non era tutta sua, ma con la quale si sentiva a casa… anche se capiva bene di essere diverso da mamma scimmia. Un po’ come mi sentivo io, diversa, fuori posto, ma in fin dei conti in famiglia.

E quanto mi divertivo a scuola quando bisognava presentare la propria famiglia e comporne l’albero genealogico.

Vedevo i miei compagni sgranare gli occhi quando dicevo di avere sei fratelli… mi sentivo speciale.

“Ma tua mamma è così giovane” erano soliti farmi notare tutti.

E io raccontavo… raccontavo di mio padre, dell’incidente che aveva portato via ai miei fratelli la loro mamma. Raccontavo di che grande famiglia fossimo.

Col tempo poi mi accorsi che la mia non era l’unica famiglia “diversa”… e sì cominciai a divertirmi anche ascoltando le storie degli altri e scoprii che alcuni alberi genealogici diventavano foreste intricate…e forse pure un po’ pericolose.

Ed è ai bambini che tocca districarsi fra le chiome di questa foresta… ed è alle loro coscienze che viene chiesto su quale ramo stare.

Sto con la mamma, il suo ”nuovo compagno” e il suo “nuovo bambino” o con il papà, la sua “nuova fidanzata” e i figli di lei?

Domenica vado a pranzo dalla nonna materna, che ha discusso con la mamma perché ha lasciato papà o vado dalla zia che sta dalla parte di mamma perché’ odia papà?… IL CAOS.

Decisioni che per un bambino possono essere molto penose. I piccoli cercano di capire chi abbia ragione e chi torto. Ma il punto è che non esiste giusto o sbagliato. Esistono le persone, esistono le scelte, esiste la libertà di compierle.

Una volta un amico mi ha detto: “Ognuno deve essere felice a prescindere dalle scelte degli altri”. È difficile capirlo da bambini… ma so che aveva ragione.

Vignetta in copertina di Rachele Ferrara

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