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L'anniversario

Sette anni senza Sic: con la sua fondazione tante opere per i bimbi meno fortunati

Sono passati sette anni dalla tragica scomparsa di Marco Simoncelli, avvenuta il 23 ottobre del 2011 sul circuito di Sepang. Un brutto incidente lo portò via per sempre a soli 24 anni, nel momento migliore della sua carriera, quando, dopo aver raggiunto la MotoGP, era riuscito a ottenere i primi podi (terzo posto a Brno e secondo Philip Island) ed era sempre più vicino alla vittoria.

Un successo che sarebbe potuto arrivare quel giorno in Malesia, ma che il destino gli ha privato, così come della sua vita, dopo essere stato investito ‘fortuitamente’ dall’amico Valentino Rossi e Colin Edwards, a seguito di una caduta dalla sua Honda.

Un ricordo indelebile e pieno di dolore negli occhi di tutti gli sportivi, e non solo. Così come il volto disperato dell’allora fidanzata, la giovane bergamasca, Kate Fretti mentre vedeva il suo Marco esanime a terra, senza mai più rialzarsi.

Proprio lei, insieme al papà Paolo Simoncelli, portano avanti i progetti della Onlus dedicata al numero 58. La Fondazione ha fatto e sta facendo molto per gli altri.

Progetti in tutto il mondo. Dal 2013 ad Haiti c’è la struttura “Casa San Marco” destinata ad accogliere i bambini disabili, ma anche nella sua Coriano dove, a partire dallo scorso anno, sta prendendo forma il centro diurno che accoglierà persone disabili e bisognose di rieducazione. Papà Paolo, poi, vorrebbe molto aiutare i bambini autistici e le idee non mancano. Tutte nel nome di Marco e del suo contagioso sorriso.

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