La settimana scorsa i Carabinieri Forestali dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Bergamo, sono stati impegnati in un’intensa attività di antibracconaggio su tutta la Provincia, al fine di garantire la tutela e la protezione del patrimonio faunistico quale bene ambientale di interesse internazionale, nazionale e regionale. L’azione ha portato al deferimento all’A.G. di due soggetti per violazioni sul divieto di uccellagione, per furto venatorio e per maltrattamento e uccisione di animali.
In particolare, nelle ore del primo pomeriggio del 18 ottobre i Carabinieri Forestali della Stazione di Trescore Balneario durante l’ordinaria attività di controllo caccia nel Comune di Torre dei Roveri, all’interno di un fondo coltivato a vigneto hanno rinvenuto una rete per l’uccellagione di 11 metri di lunghezza e 2,30 metri di altezza, al cui interno c’era un esemplare vivo di pettirosso (Erithacus rubecula L.).
Gli accertamenti effettuati sul posto hanno consentito di individuare due coniugi, residenti in zona, intenti nella raccolta delle olive; l’uomo, 65enne, si è dichiarato autore del posizionamento della rete ed è stato deferito all’Autorità giudiziaria per aver violato il divieto di uccellagione catturando gli esemplari di avifauna mediante l’impiego di mezzi vietati. I Carabinieri Forestali hanno proceduto, quindi, all’immediata rimozione e sequestro della rete, nonché alla pronta liberazione del pettirosso imbrigliato.
Due giorni dopo, il servizio di vigilanza venatoria operato dai Carabinieri Forestali della Stazione di Gromo e Colzate ha consentito di sorprendere un soggetto di 61 anni, in località Valcanale del Comune di Ardesio, mentre raccoglieva gli uccelli imprigionati nelle trappole a scatto, da lui illegalmente posizionate in un’area boscata. Qui è stato identificato e perquisito dai Carabinieri Forestali che nell’immediatezza del fatto hanno provveduto al sequestro di 7 esemplari di avifauna morta di cui 6 pettirossi e 1 merlo; la perquisizione è continuata anche nel domicilio e così in totale sono stati sequestrati: 135 esemplari di uccelli di piccola/media taglia eviscerati, spiumati e congelati; 236 archetti da uccellagione; un quantitativo indefinito di materiale sintetico e metallico utile alla costruzione di tali trappole ed una rete da uccellagione.
L’ipotesi di reato a carico del bracconiere, denunciato alla Procura della Repubblica di Bergamo, si configura di natura delittuosa concretizzandosi nella condotta di maltrattamento e uccisione di animali a cui il codice penale attribuisce al massimo la reclusione dai quattro mesi ai due anni.
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