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Regione lombardia

Cormorani, arriva la deroga per gli abbattimenti: “Incremento dannoso per i pesci”

All’interno della nostra provincia ad esser interessati saranno il fiume Brembo e il fiume Oglio

Anche la provincia di Bergamo sarà interessata nelle prossime settimane dall’abbattimento di cormorani: l’annuncio è arrivato da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi, il quale ha sottolineato come l’uccisione degli esemplari permetterà di salvaguardare le specie ittiche presenti nei nostri corsi d’acqua: “L’incremento in Lombardia del cormorano ha determinato la riduzione di una quota sempre più significativa negli stock ittici, con effetti dannosi sulle produzioni e sulle attività di pesca professionale e sportiva. Al fine di tutelare le popolazioni ittiche di pregio naturalistico e di maggiore interesse per la pesca abbiamo autorizzato un controllo selettivo del cormorano all’interno di alcuni corpi idrici regionali nelle province di Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia. Si tratta di una deroga condivisa con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e molto attesa dai pescatori lombardi”.

Gli abbattimenti, che riguarderanno 923 esemplari (pari al 10% degli individui di cormorano conteggiati con il “Censimento Annuale degli Uccelli Acquatici Svernanti in Lombardia – International Waterbird Census” nel mese di gennaio 2018), verranno effettuati fra il 17 novembre 2018 e il 15 marzo 2019, periodo di massima presenza del cormorano in Italia e in grado di minimizzare la migrazione e la nidificazione di altre specie ornitologiche; e saranno monitorati da parte della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia.

All’interno della nostra provincia le aree coinvolte saranno il fiume Brembo a partire dallo sbarramento Enel posto nel comune di Ponte San Pietro sino alla confluenza con il fiume Adda (con l’esclusione delle aree comprese nel Parco Regionale dell’Adda Nord all’interno del comune di Brembate Sotto) finalizzato alla salvaguardia della trota marmorata; e il fiume Oglio nel tratto pre – lacustre fra i comuni di Rogno e Costa Volpino con l’intento di proteggere la presenza delle popolazioni di temolo.

“I cormorani hanno determinato la diminuzione delle popolazioni di temolo e di ciprinidi reofili dei grandi fiumi pedemontani e di pianura, creando ulteriori scompensi anche ad alcune specie già minacciate e di particolare rilevanza faunistica presenti nelle acque lacustri, come l’alborella e il triotto. In termini quantitativi si stima una quantità media di pesce ingerito giornalmente dal cormorano di 500 grammi” ha aggiunto l’assessore Rolfi.

Alla perdita di pesce dovuta alla predazione del cormorano, spiegano dalla Regione, si aggiungono ulteriori effetti negativi non trascurabili sulla comunità ittica quali: il ferimento dei soggetti che sfuggono alla cattura, in grado di condizionare lo stato sanitario e renderli maggiormente suscettibili alle malattie; l’alterazione comportamentale dei pesci, che vengono spaventati e spesso indotti ad abbandonare settori di habitat occupati, anche in momenti strategici quali la riproduzione o il periodo di rifugio invernale: “Tali effetti negativi possono comportare dunque un danno non soltanto al patrimonio ittico, ma anche avere riflessi sulle attività di pesca sportiva e sull’attività di pescicoltura” ha concluso Rolfi.

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