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Colere

Davide, quella gamba persa a 17 anni e quella grinta che l’ha portato alle Olimpiadi

Una storia di speranza, di passione, di tenacia e di vita, un racconto che abbina la drammaticità di un evento tremendo alla gioia più pura di una rinascita. È la storia di Davide Bendotti, 24 anni di Colere, costretto, a soli 17 anni, ad affrontare un dramma atroce che ne ha sconvolto l'esistenza.

Una storia di speranza, di passione, di tenacia e di vita, un racconto che abbina la drammaticità di un evento tremendo alla gioia più pura di una rinascita. È la storia di Davide Bendotti, 24 anni di Colere, costretto, a soli 17 anni, ad affrontare un dramma atroce che ne ha sconvolto l’esistenza.

Il 22 luglio 2011, in compagnia di tre amici, Davide, a pochi chilometri da casa, è andato a sbattere contro un guard-rail in sella a una moto da enduro, passeggero in coppia con un amico.

L’impatto ha scaturito un balzo di 20 metri verso il bosco, che lo ha portato ad atterrare con violenza e a ridurre la gamba sinistra in una condizione tremenda. Miracolosamente però non si è schiantato contro alcun albero e questo gli ha permesso di restare cosciente e chiamare i soccorsi. Il suo compagno di viaggio, miglior amico da sempre, ha invece perso la vita sul colpo, finendo la sua corsa contro uno dei pali della segnaletica stradale.

Da quella sera Davide ha iniziato un calvario durato mesi, caratterizzato da operazioni e trasfusioni a catena: dopo circa una sessantina di giorni i medici gli hanno comunicato ciò che tutti temevano, e cioè il necessario sacrificio dell’amputazione della gamba in cambio della certezza di preservargli la vita.

Davide, a malincuore, ma con profonda consapevolezza e serenità, ha accettato la decisione dei medici, confidando in una nuova speranza di futuro. L’11 novembre 2011 è tornato a casa, in mezzo alla propria gente, iniziando quella che, a tutti gli effetti, è diventata una seconda vita.

L’ambizione, la dedizione al sacrificio e la straordinaria capacità di non smettere mai di sognare, ha portato Davide a ricominciare a fare sport, maniacale passione della sua esistenza, iniziando progressivamente a riavvicinarsi al mondo dello sci, usufruendo delle piste di Colere, a due passi da casa.

Dopo aver terminato la scuola superiore ha preso parte, nel marzo 2014, alla prima gara dei campionati italiani della sua vita, a Prato Nevoso; nel gennaio 2015 ha esordito alla sua prima gara internazionale a Rinn, in Austria e, dopo il buon piazzamento in slalom nella coppa Europa a Sella Nevea, un mese dopo, ha raggiunto il sogno di entrare a far parte della Squadra Nazionale Paralimpica, con lo straordinario obiettivo di partecipare alle Paralimpiadi del 2018 in Corea del Sud.

davide bendotti paralimpiadi

Via via ha dimostrato una notevole crescita di prestazioni e competitività, attraverso la partecipazione a numerose gare di assoluto livello, come la coppa del mondo e i mondiali 2017 a Tarvisio, culminati con la convocazione del direttore tecnico della FISIP, Davide Gros, per le Paralimpiadi di quest’estate.

La partecipazione all’evento più importante della vita di ogni sportivo ha permesso a Davide di coronare anni di sofferenze, sacrifici e sconforti, con una soddisfazione senza eguali.

Questo ragazzo porta con sé una storia che deve fare riflettere ognuno di noi, rendendoci consapevoli di come la vita sia qualcosa di meraviglioso, da preservare, tenersi stretto e amare follemente. Davide ci ha dimostrato come anche le difficoltà più struggenti e gli episodi più drammatici possano trasformarsi nel primo capitolo di una nuova rinascita. Poter sognare ci consente di poter ambire, e l’ambizione è ciò che trasforma una banale sopravvivenza in un’eccitante esistenza.

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