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Piario, c'è chi si oppone

Ginecologi e neonatologi: “Sì al progetto di riorganizzazione dei punti nascita”

Gli specialisti in Ostetricia e Ginecologia, in Pediatria e Neonatologia sottolineano il loro sostegno al progetto di riordino della rete di Regione Lombardia: "È per la sicurezza di mamme e neonati"

“Chiediamo al Ministro della Salute di proseguire su questa strada” e “sosteniamo la posizione della Regione Lombardia per il completamento della riorganizzazione dei Punti Nascita di piccole dimensioni”. Così le società scientifiche Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), Agui (Associazione Ginecologi Universitari Italiani), Sin (Società Italiana di Neonatologia) e Sip (Società Italiana di Pediatria), che raggruppano gli specialisti in Ostetricia e Ginecologia, in Pediatria e Neonatologia, ribadiscono come la nascita in un ospedale di piccole dimensioni possa rappresentare un pericolo per le donne e i nascituri. “È un percorso che condividiamo nell’ottica della sicurezza per le mamme e i neonati, obiettivo principale del nostro lavoro”, sostengono le sigle.

Una presa di posizione che non gioca a favore delle sorti del punto nascita di Piario, in alta Valle Seriana. “La gravidanza, il travaglio, il parto e la nascita sono eventi del tutto fisiologici nella vita di una donna e devono rappresentare un momento di gioia – continuano le sigle -. Come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), un’esperienza positiva della gravidanza e del parto ha conseguenze benefiche non solo sulla mamma e il bambino, ma anche sulla famiglia e l’intera comunita’. Il rispetto della normativa italiana e delle linee guida dell’Oms in materia sono garanzia della massima tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti. Ciò non vuol dire negare il diritto di autodeterminazione della donna, ma questo non può prescindere dal rispetto dei requisiti minimi che consentono di tutelare la salute e la vita della futura mamma e del neonato”.

Gli specialisti in Ostetricia e Ginecologia, in Pediatria e Neonatologia spiegano che “il ruolo professionale che rivestiamo ci obbliga a sostenere e diffondere una corretta informazione alle donne e alle famiglie. La nostra esperienza sul campo e la letteratura scientifica documentano come il parto in punti nascita di piccole dimensioni possa trasformarsi in un momento drammatico qualora sopraggiungano eventi imprevisti che necessitano di essere affrontati in strutture idonee e in tempi rapidissimi. Il diritto alla salute per donna e neonato deve essere tutelato attraverso la possibilità in concreto di essere assistiti in punti nascita rispondenti alla normativa, e non dalla apparente ‘comodità’ di partorire in un luogo piu’ vicino al proprio domicilio”.

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