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Alta valbrembana

Caso Foppolo, don Luca: “C’è smarrimento, ora servono messaggi di speranza” fotogallery

Il parroco di Carona, Valleve e Foppolo: "I commissari sapranno fare ordine laddove è mancato". Intanto anche le Pro Loco si interrogano sul futuro

É avvolto da un sottile banco di nebbia, Foppolo. Su Piazzale Alberghi, crocevia della vita turistica e punto d’incontro per gli sciatori, regna un silenzio spezzato solo dalle voci degli operai che risuonano il lontanza nei cantieri.

Al ristorante Sant’Ambroeus, ai piedi delle piste, siede Fabio Truzoli, 50 anni, presidente della Pro Loco. L’ente, di emanazione comunale, è in attesa di conoscere il suo futuro dopo il commissariamento da parte della Prefettura: “Nel nostro direttivo c’erano anche degli esponenti del Consiglio – spiega Truzoli (Manuel, Paolo e Samantha Berera, ndr). Dopo le loro dimissioni e lo scioglimento del Comune molte cose sono cambiate. Sono in attesa di incontrare il commissario (Letterio Porto, ndr) per capire il da farsi, definire l’eventuale budget da stanziare e tutta una serie di questioni rimaste in sospeso”.

Il prossimo 8 luglio la Pro Loco sarà tra i promotori della Dordona Skybike, manifestazione aperta a tutti gli amanti della Mountain Bike inserita tra gli splendidi paesaggi della Valtellina e della Valbrembana; uno degli eventi in programma in attesa di avere idee più chiare sul futuro, che passerà anche e per forza di cose dagli impianti: “Se l’anno prossimo avremo la certezza del comprensorio unico ci potremo risollevare”, l’auspicio di Truzoli, che del recente passato preferisce non parlare: “Il danno d’immagine c’è stato. Adesso, quanto dici che sei di Foppolo, capita che ti guardino persino male. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, ma noi dobbiamo pensare a ripartire. Dal portinaio al custode, dal cuoco al maestro di sci, qui viviamo soprattutto di turismo. Con serietà, unità d’intenti e il supporto delle istituzioni ce la possiamo fare. Accanirsi e criminalizzare non serve a nulla”.

Se la Pro Loco di Foppolo è in attesa di conoscere il suo futuro, quella della vicina Carona non è da meno. Da qualche giorno, all’esterno della sede in via Angelo Bianchi è apparso un cartello che riporta la momentanea sospensione delle attività. Contattati al telefono, alcuni dei rappresentanti confermano possibili titubanze nell’andare avanti o meno, anche se non forniscono dettagli sulle motivazioni: “Siamo in attesa di una decisione”, si limitano a far sapere.

“Purtroppo c’è un po’ di smarrimento”, il commento del parroco don Luca Nessi, diviso tra i paesi di Carona, Valleve e Foppolo: il triangolo di montagna colpito dalla bufera giudiziaria legata a Brembo Ski, società degli impianti fallita lo scorso anno che nel giro di due anni ha portato i tre Comuni al commissariamento. “A tutti noi serve un messaggio di speranza nei momenti di difficoltà, ed è quello che sto cercando di comunicare”.

A Foppolo e Valleve (notizia di ieri, per gli ex sindaci Berera e Cattaneo il Tribunale del Riesame ha detto sì alla custodia cautelare in carcere) “c’è grande fiducia nel lavoro dei commissari, che sapranno fare ordine laddove può essere mancato, e un po’ tutti confidiamo in coloro che prenderanno la gestione degli impianti. Siamo in attesa, come in ‘ibernazione’ – il termine utilizzato dal parroco – ma si può e si deve comunque ripartire. É nelle corde di questa gente”.

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