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Il caso

Truffa milionaria: a processo ex funzionaria Credito Padano, ora lavora a Lovere

D. Z., di Pizzighettone, ex responsabile della filiale di San Bassano del Credito Padano, attualmente istruttore amministrativo presso l’ufficio anagrafe del comune di Lovere, è accusata di aver effettuato operazioni sospette ai danni di alcuni clienti della filiale di San Bassano. Avrebbe distratto fondi per due milioni di euro secondo l'accusa.

È iniziato nella giornata di lunedì 14 maggio il processo a carico di D. Z., di Pizzighettone, ex responsabile della filiale di San Bassano del Credito Padano, attualmente istruttore amministrativo presso l’ufficio anagrafe del comune di Lovere, accusata di aver effettuato operazioni sospette ai danni di alcuni clienti della filiale di San Bassano, come titoli trasferiti e venduti all’insaputa dei clienti e polizze assicurative incassate da soggetti diversi dai contraenti.

Z., arrivata a processo per citazione diretta a giudizio, deve rispondere del reato di truffa aggravata dal danno di rilevante entità e per aver abusato del rapporto di lavoro con la banca. Dal 2011 al 2017 si sarebbe impossessata di un importo complessivo di 675.000 euro, dopo aver sottratto, tra il 2003 e il 2010, sempre con le stesse modalità e con alcune operazioni di cassa, una somma pari a 1.460.000 euro.

L’istituto di credito si sarebbe costituito parte civile. A causa di una mancata notifica ad una delle parti offese, il giudice è stato costretto a rinviare l’udienza al prossimo primo ottobre.

Tutto ha inizio, quando alla Procura della Repubblica di Cremona viene depositata la denuncia, nel marzo del 2017, da parte del presidente dell’istituto di credito Antonio Davò, assistito dall’avvocato Gennari. A loro volta, i legali Monica Gennari e Cesare Gualazzini si erano occupati di effettuare azioni a tutela dei clienti. Una cinquantina le parti offese, tra singoli e nuclei familiari, per sedici atti di costituzione.

A scoprire gli ammanchi erano stati gli ispettori del Credito Padano incaricati di eseguire controlli periodici sulle attività delle varie filiali. A quel punto la banca, dopo aver effettuato i necessari approfondimenti, aveva contattato i clienti interessati per procedere al rimborso delle somme sottratte e aveva sporto denuncia contro l’ex titolare della filiale che nel frattempo era stata sollevata dal proprio incarico.

I casi individuati (alcuni sono già prescritti) erano stati portati alla luce dai controlli interni effettuati dalla banca nel febbraio dell’anno scorso. Si tratta di singole operazioni anomale, di media entità (tra i diecimila ed i venticinquemila euro), legate al trasferimento di titoli ed alla movimentazione di polizze assicurative effettuate dalla ex responsabile della filiale all’insaputa dei clienti, distraendo fondi per circa due milioni di euro

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