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La testimonianza

Coppia freddata in sala slot, la sorella del killer: “Pensavo andassimo a fare la spesa” video

"Mi sono trovata in mezzo a questa tragedia". A parlare è la sorella di Maurizio Novembrini, il killer che ha freddato il fratello Carlo (51 anni) e la compagna di lui, Maria Rosa Fortini (40)

“Io non c’entro nulla, non sono complice, mi sono trovata in mezzo a questa tragedia”. A parlare è la sorella di Maurizio Novembrini, il killer che nella serata di mercoledì 4 aprile ha freddato il fratello Carlo (51 anni) e la compagna di lui, Maria Rosa Fortini (40), all’interno della sala slot Gold Cherry di Caravaggio. La donna per motivi di privacy ha chiesto di non divulgarne il proprio nome. Mercoledì era a bordo della Fiat Panda guidata dal fratello Maurizio. Secondo lei “per puro caso, ignara del fatto che l’uomo stesse andando a compiere l’efferato duplice delitto”.

“Sono ospite di mio fratello da circa 15 giorni – spiega la donna che risiede nel sud Italia – . Ieri pomeriggio è rientrato in casa ed era molto nervoso. Gli ho chiesto il perché e mi ha risposto che erano fatti suoi. Poco dopo, avendo necessità di fare la spesa, ho chiesto a mio fratello se poteva accompagnarmi al supermercato per fare acquisti. Si è rifiutato categoricamente, affermando che aveva da fare. A questo punto ho insistito, per avere anche solo un passaggio, ma la risposta è stata comunque negativa. Poco dopo Maurizio è uscito di casa e io l’ho raggiunto per cercare di avere un passaggio e sono salita in auto”.

Poi il viaggio in auto, da Treviglio a Caravaggio, su quella Panda bianca che di lì a poche ore avrebbe fatto il giro di tutti i media nazionali.

“Mio fratello ha guidato fino a Caravaggio, parcheggiando vicino al centro commerciale. Gli ho detto che gli avevo chiesto un passaggio al supermercato, lui mi ha detto che sarebbe tornato in pochi minuti. È sceso e si è diretto verso la sala slot. Anche io sono scesa per fumare una sigaretta. Poche boccate e ho deciso di raggiungere Maurizio per vedere dove fosse andato. Era molto strano e scuro in volto. Entrata nel locale ho visto i miei due fratelli litigare furiosamente. Mi son messa subito tra i due nel tentativo di dividerli e calmarli, volavano parole grosse e spintoni”.

Una discussione che ben presto sfocia in tragedia: “Io mi trovavo in mezzo a Maurizio e Carlo, cercavo di separarli. Ad un certo punto ho sentito un forte rumore e dei sibili vicino al corpo: erano i proiettili esplosi. Spaventata e sotto shock ho tentato di capire cosa fosse accaduto. Ancora frastornata mi sono resa conto di quanto successo e ho visto mio fratello Maurizio completamente sconvolto. “Sono rovinato, sono rovinato”, ripeteva. Poi è uscito dal locale sotto shock. Temendo che potesse compiere un gesto estremo l’ho seguito (nella foto i due, Ndr), arrivando fino all’automobile, su cui siamo saliti per dirigerci verso casa. Li mi ha fatto scendere e poi se n’è andato, per poi tornare solo in tarda serata, quando erano già arrivati i carabinieri”.

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