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Il caso

Sempre chiuso in un box: padrone multato, cane affidato a un’altra famiglia

L'animale rinchiuso in un locale non idoneo: fondamentale la segnalazione di una cittadina che ne aveva denunciato le condizioni con un reportage fotografico.

Sul benessere e la tutela degli animali il Comune di Bergamo ha puntato molto: dall’approvazione a luglio, in consiglio comunale, di un apposito regolamento, il 17 febbraio scorso era stata lanciata una maxi campagna di comunicazione in collaborazione con la Garante per i diritti degli animali Paola Brambilla, 10 associazioni animaliste e l’ordine dei veterinari, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini su quali siano i comportamenti corretti e quali quelli da correggere.

Un’iniziativa che, a giudicare dai risultati, sta dando già i suoi frutti perchè a poco più di un mese dall’inizio della campagna tramite manifesti, social, pensiline degli autobus, banner in formato digitale e una sezione apposita sul sito istituzionale, le segnalazioni da parte dei cittadini su comportamenti scorretti si sono moltiplicate: “Un segnale, giusto precisarlo, non di un aumento delle violazioni – sottolinea l’avvocato Brambilla – ma proprio di una maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza su questa specifica tematica. Essere a conoscenza degli strumenti di intervento a nostra disposizione e della certezza dell’intervento stesso sono incentivi potentissimi: ed era proprio questo l’obiettivo del regolamento per la tutela e il benessere degli animali, disincentivare comportamenti scorretti e promuovere invece le buone pratiche”. 

E tra gli effetti tangibili del regolamento e di questa maggiore sensibilità della cittadinanza c’è la storia di una cagnolina salvata dalla polizia locale non più tardi di due giorni fa: un meticcio adulto, simil maltese, era rinchiuso in condizioni non idonee in una specie di capanno in una zona residenziale della città e a mettere in allarme gli agenti era stata una cittadina che da tempo sentiva i guaiti dell’animale. 

“A noi è arrivata una segnalazione molto accurata, con tanto di reportage fotografico accompagnato da data e orario – sottolinea Brambilla – Dopo aver costruito un dossier abbiamo allertato la polizia locale che in quel modo sapeva già in quali orari poter trovare il cane: il primo sopralluogo è servito a constatare che, effettivamente, il cane viveva in condizioni non idonee mentre durante il secondo la polizia è entrata nella proprietà, trovando un animale non chippato nonostante l’età adulta. In quella circostanza i proprietari erano stati invitati a regolarizzare la propria situazione ma dopo qualche giorno chi ci aveva segnalato la cosa ci ha ricontattati per avvisarci che il cane era sparito: era infatti già stato ceduto a un’altra famiglia che ha provveduto subito alle cure necessarie e all’iscrizione all’anagrafe canina. In questo modo abbiamo da un lato sconfitto un possibile caso di randagismo e dall’altro abbiamo contribuito a un maggior benessere dell’animale”.

I precedenti proprietari, nel frattempo, sono stati multati per il comportamento scorretto: si tratta di una sanzione che va da un minimo di 250, se viene subito saldata, fino a circa mille euro. 

“Le segnalazioni di questo tipo, per animali tenuti sul balcone per ore o rinchiusi in luoghi non idonei ci permettono di fare controlli mirati – conclude Brambilla – Oltre alla sanzione, ciò che più ci interessa è il cambio di atteggiamento del proprietario”.

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