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La recensione

“Frida Kahlo, Oltre il mito”: la mostra evento dell’anno da non perdere

Dall’ 1 febbraio al 3 giugno 2018 il MUDEC – Museo delle Culture di Milano celebra l’artista messicana Frida Kahlo con una mostra imperdibile, consacrata dalla critica come l’evento dell’anno

Dall’ 1 febbraio al 3 giugno 2018 il MUDEC – Museo delle Culture di Milano celebra l’artista messicana Frida Kahlo (1907-1954) con una mostra imperdibile, consacrata dalla critica come l’evento dell’anno.
Frida Kahlo. Oltre il mito, curata da Diego Sileo, teorico e storico d’arte, curatore del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano – promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24 ORE-Cultura del Gruppo 24 ORE – ha portato in Italia più di un centinaio di pezzi tra dipinti, fotografie, lettere, disegni che ricostruiscono magistralmente il profilo dell’artista e della donna appassionata e passionale qual era.

frida kahlo

La mostra è suddivisa in quattro aree tematiche: la donna, la terra, la politica, il dolore. Un valore aggiunto è conferito dalla presenza di documenti inediti, scoperti nel 2007 con l’apertura della stanza da bagno privata di Casa Azul, la dimora di Frida a Città del Messico, in occasione del cinquantesimo anno dalla sua scomparsa.

Il dolore fisico accompagna Frida per tutta la vita – dalla malattia al drammatico incidente del 1925 – , le fratture del corpo e dell’anima diventano le ragioni da cui muovere per sviluppare la sua arte, unica espressione liberatoria e consolatoria di una condizione drammatica.
Si tratteggia la figura di una donna libera, sperimentatrice, fervente comunista rivoluzionaria, espressione di femminilità e femminismo. Ha dipinto a colori forti le paure, le inquietudini, l’amore tormentato per il marito Diego Rivera e i suoi amanti. La sua personalità sembra trasudare da ogni tela dipinta, da ogni parola scritta. Quella di Frida è un’anima che si muove tra riferimenti simbolici e naturali del mondo che abita, stagliati su tele dalle tinte vivaci, in grado di trascolorare le emozioni del fruitore. Ogni elemento assume un significato preciso, da scoprire attingendo all’immaginario culturale, politico, sociale che Frida vive da assoluta protagonista; il suo lavoro pertanto assume il ruolo di comunicazione dialettica.

I drammi che Frida vive – fisicamente e umanamente – vengono mascherati, celati, placati, da un abbigliamento in cui trionfano: fantasia, decorativismo e colore. Ogni elemento del suo stile è un inno alla vita, soprattutto a partire dall’incontro con Diego, che l’amava vestita come vuole la tradizione messicana, con l’abito da theuana. Prima dell’incontro con il marito Frida prediligeva vestirsi da uomo, attingendo gli indumenti dall’armadio del padre. Un altro aspetto della personalità dell’artista si chiarisce grazie all’immaginario della moda: in lei convivevano nature opposte, ma complementari, in una commistione che fondeva maschile e femminile, gioia e dolore.

La centralità della moda è indagata nel libro Iconic Frida – Vita, passioni e fascino in uno stile unico oltre le mode, edito da Centauria, presentato l’8 marzo scorso dall’autore, Massimiliano Capella, docente di Storia del Costume e della Moda e direttore scientifico di Arte Moda Archive presso il Centro Arti Visive dell’Università degli Studi di Bergamo.

frida kahlo

Ci viene consegnata l’artista attraverso il filtro privilegiato del suo stile, il personaggio diviene quasi ieratico, icona consacrata del nostro tempo anche dagli stilisti contemporanei.
L’arte così come la scrittura non possono esser raccontate, vanno vissute con il filtro della sensibilità che appartiene ad ognuno, riflettendo e cercando di interpretare il senso sotteso ad una straordinaria eredità.

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