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La recensione

“Maria Maddalena”: storia nota ma un’inaspettata e piacevole sorpresa

Il lavoro di Garth Davis è ben fatto, ricco di performances attoriali notevoli, dialoghi forti e riprese mozzafiato: il vero cuore della vicenda è senza dubbio la figura, incredibilmente attuale, di Maria Maddalena.

Titolo: Maria Maddalena
Regia: Garth Davis
Attori: Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor
Durata: 120 minuti
Giudizio: ***

Questa settimana, rifiutandomi categoricamente di andare a vedere action movies (che già di per sé non sopporto) al femminile, tipo Red Sparrow o Tomb Raider (dissacrazione totale, visto che per me l’unica vera Lara Croft è Angelina Jolie), ho pensato che si sarebbe trattato, ancora una volta, di scegliere il meno peggio. La scelta è ricaduta su “Maria Maddalena”: soggetto bizzarro, penserete. Beh, sì. Tuttavia, vedendo i nomi degli attori protagonisti, ho pensato che potesse avere del potenziale; e con mia grande sorpresa, così è stato.

La storia la sappiamo tutti, o almeno chiunque abbia frequentato il catechismo da bambino. Si tratta dello spicchio di storia biblica in cui Gesù si incammina verso Gerusalemme, insieme ai suoi discepoli e proseliti, per annunciare la venuta del Regno dei Cieli. Tuttavia, la vicenda non è presa in considerazione alla vecchia maniera, dal punto di vista trito e ritrito di Gesù; lo spettatore osserva la vicenda attraverso gli occhi di una figura che per secoli è stata denigrata e accusata dalla Chiesa di essere una prostituta, solamente perché donna, e riabilitata ufficialmente al ruolo legittimo di “Apostola” di Gesù solo nel 2016: Maria di Magdala.

Maria è una donna coraggiosa, pura d’animo, molto religiosa e incredibilmente consapevole della sua identità e del suo destino, pur vivendo in un mondo in cui la donna non apparteneva a se stessa, ma al marito e al padre. Matrimonio e figli, però, non fanno per lei e Maria si sente prigioniera in questo mondo fortemente patriarcale, che la sta letteralmente facendo impazzire. Finché un giorno, al villaggio arriva il guaritore, Gesù di Nazareth, che, con la sua silenziosa chiamata, dà a Maria la forza di abbandonare la casa paterna per seguirlo nel suo cammino verso Gerusalemme.

Qui si vede un Gesù tormentato da angoscia e dolore, già consapevole di quello che sarà il suo destino una volta giunto a Gerusalemme e una Maria forte e determinata a stare accanto al suo “Rabbì” fino alla fine; entrambi interpretati in maniera assolutamente magistrale da Rooney Mara e Joaquin Phoenix. Nonostante le guarigioni miracolose e i discorsi di rinascita e speranza, tuttavia non c’è fanatismo nelle parole e nei gesti di questo Gesù. Si tratta semplicemente di un uomo, come tutti gli altri, che crede nella possibilità di salvare il genere umano da un destino di perdizione per regalargli, con il suo sacrificio, la rinascita in un mondo migliore. Ed è proprio Maria che per prima tra gli Apostoli capisce che il Regno dei Cieli non è qualcosa che si può vedere e toccare con mano; è già lì, tra loro, ed è la possibilità di abbandonare i vecchi risentimenti e conflitti per avanzare insieme verso un mondo migliore, fatto di pace e di amore. Come se la risposta per un futuro migliore l’avessimo sempre avuta, fin dai tempi biblici.

Si tratta di un film incredibilmente ben fatto, ricco di performances attoriali notevoli, dialoghi forti e riprese mozzafiato. La ricostruzione degli spazi e dei luoghi, anche degli stessi costumi, è assolutamente credibile in ogni dettaglio. Il vero cuore della vicenda comunque è senza dubbio la figura, incredibilmente attuale, di Maria Maddalena, che viene esaltata, e finalmente riscattata, come esempio e modello per tutte quelle donne che non hanno il coraggio di slegarsi dalle catene dei propri mariti e padri, per scegliere liberamente il proprio destino.

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