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Appunti & virgole

Non è l’Europa, ma l’Atalanta finalmente rompe il ghiaccio fotogallery

Prima vittoria fuori casa e dopo tre mesi una rimonta da tre punti. La classifica ora torna a sorridere

Dall’Europa all’Italia è un po’ come remare controcorrente. O pedalare controvento. Dalle coccole con fuochi d’artificio dei quindicimila di Reggio Emilia agli schiaffi (almeno inizialmente) di Marassi, dove tifosi bergamaschi proprio non ce n’erano. Trasferta vietata.

Ma l‘Atalanta è più forte anche di questo. Per un quarto d’ora sembra un pugile suonato e incassa il mancino di Betrolacci. Poi si rialza, colpisce una traversa con Freuler e prima dell’intervallo si pareggia con una felice combinazione Petagna-Ilicic. Al rientro in campo ci pensa san Berisha con una doppia prodezza, poi Masiello di testa colpisce, come aveva fatto all’andata contro l’Everton. Notti magiche, finalmente, anche in campionato.

E il Gasperini furioso dei primi minuti ritrova il sorriso: nella sua Genova non si può sempre maramaldeggiare come l’anno scorso, 5-0 con gol di Conti e Caldara e la tripletta di Gomez. Che resta ancora a digiuno.

Comunque l’Atalanta vince fuori casa, per la prima volta in questo campionato e riesce a realizzare una rimonta dopo tre mesi, prima le era riuscita solo il 10 settembre a Bergamo contro il Sassuolo (2-1, gol di Sensi al 27′, Cornelius al 35′ e Petagna al 32′ della ripresa). Insomma, sarà anche brutta, questa volta la squadra del Gasp, ma il carattere non è solo l’arrabbiatura di Toloi quando viene sostituito, vuol dire anche saper soffrire e resistere per conquistare i tre punti.

La classifica così è un po’ più interessante e, se le prime cinque sono fuori portata, subito dopo si può ragionare e giocarsela. Ad armi pari, aspettando il miglior Papu, che resta in campo 90′ ma in campionato non fa gol da quasi tre mesi (doppietta contro il Crotone il 20 settembre) e in Europa dalla punizione di Lione (28 settembre). Normale che poi subentri la frenesia, la voglia di strafare e possa sbagliare più facilmente.

Aspettiamo, come ha segnato Petagna contro il Lione giovedì scorso e Ilicic a Genova, ora potrebbe toccare (perché no?) a Gomez. Gasperini ha confermato il miglior tridente possibile (Ilicic-Petagna-Gomez) dal Lione al Genoa, almeno fino al 9′ del secondo tempo quando Petagna è stato sostituito per dare manforte al centrocampo con de Roon. Non hanno fatto faville, i tre davanti e nemmeno tutta l’Atalanta ha incantato. D’altra parte non è facile stare sul pezzo tre volte la settimana senza sbagliare nulla, pur con tutta la possibilità di recuperare energie. Le gambe funzionano, certo, però la testa non sempre è collegata e allora succede di prendere gol dopo appena quattro minuti.

Tutto è bene quel che finisce bene. Perché l’Atalanta è più forte del Genoa e, pur prendendosi qualche rischio, rimette le cose a posto. La differenza c’è e si vede, però non sempre è possibile tradurre in gol e punti la superiorità tecnica e di gioco. Anche se i nerazzurri non incantano, non sono spumeggianti come in Europa. Ma, a proposito, vogliamo guardarci intorno? Juve, Napoli e Roma hanno tutte pareggiato 0-0 dopo le partite di coppa e solo il Milan ha vinto 2-1, però che figuraccia aveva fatto a Fiume? E la Lazio sconfitta? Domenica sarà a Bergamo e avrà un arbitraggio con la superlente d’ingrandimento. Speriamo che non sia una serata da Var e… forza Atalanta, forza Papu.

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