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La morte

La Cei: “Per Riina niente funerali pubblici in Chiesa”

Al massimo, se i familiari lo chiederanno, prima della sepoltura un sacerdote potrà dire una preghiera e una benedizione

Una presa di posizione netta, inequivocabile quella della Cei (Conferenza episcopale italiana). Ovvero, nessun funerale pubblico per Totò Riina. Il Capo dei capi è morto nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 novembre nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma: era in coma da giorni dopo aver subito due interventi chirurgici. Tuttora considerato come l’indiscusso capo di Cosa Nostra, stava scontando 26 ergastoli.

“Ricordo la scomunica del Papa ai mafiosi, la condanna della Chiesa italiana che su questo fenomeno ha una posizione inequivocabile. La Chiesa non si sostituisce al giudizio di Dio ma non possiamo confondere le coscienze. I funerali pubblici per Riina sarebbero un segno che confonde”, così il portavoce della Cei don Ivan Maffeis. Sulla stessa linea anche monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale (paese natale del boss mafioso) che sostiene: “Trattandosi di un pubblico peccatore non si potranno fare funerali pubblici. Ove i familiari lo chiedessero si valuterà di fare una preghiera privata al cimitero”.

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