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La storia

Filippo sogna con la sua chitarra: “Tanti sacrifici, mi spinge la determinazione”

Non ancora 18enne, sprona i coetanei a sperimentare: "Buttatevi, fatevi trascinare dal vortice della musica. Ho avuto anche momenti di crisi e spesso devo rinunciare agli amici per inseguire i miei sogni".

Non ha ancora 18 anni (li compirà il prossimo 10 dicembre) ma una decisione sul suo futuro l’ha già presa e sta facendo di tutto per poter realizzare il suo sogno: Filippo Cattaneo Ponzoni, giovane chitarrista bergamasco, vuole fare della musica un lavoro e tra sacrifici e piccole grandi soddisfazioni ogni giorno aggiunge un mattoncino al suo progetto.

Ogni giorno riserva anche 8 o 9 ore allo studio della musica, un impegno non indifferente che si aggiunge a quello richiesto dal quinto anno del Liceo delle Scienze Umane Secco Suardo: “Ascolto, provo, mi esercito sulla tecnica e sull’improvvisazione – spiega Filippo – Ovviamente a qualcosa devo e ho dovuto rinunciare: ho smesso di giocare a calcio, spesso il sabato sera invece che agli amici lo dedico alla musica. Non è facile ma sono determinato a raggiungere il mio obiettivo”.

Dal primo contatto con una chitarra a oggi, il percorso di formazione è stato lungo: tre anni al Centro didattico produzione musica di Bergamo, due al Conservatorio e l’esperienza al fianco del proprio maestro Fabrizio Frigeni all’Italian Music Academy di Grassobbio, frequentata fino a settembre.

“In quest’ultimo anno – racconta Filippo – ho fatto tantissime esperienze: ho suonato alla Festa europea della musica in Piazza Vecchia a giugno, il 4 agosto ho partecipato al Rocce Rosse Blues Festival di Arbatax in Sardegna suonando con la Ima Blues Band formata dal mio nuovo maestro Luca Meneghello, Eugenio Mori, Lorenzo Poli e Andrea Pollione: tutti musicisti che hanno collaborato con grandi nomi, da Mina a Biagio Antonacci, da Nek a Branduardi. E poi ancora al Grassobbio Music Festival con The Trio, insieme a Eduardo Mezzogori ed Emmanuel Acquah: sempre con loro ho partecipato al contest online della rivista Classic Rock e finiremo sulla prossima edizione di novembre”.

Nelle corde di Filippo ci sono diversi generi: dopo aver iniziato con il Blues ha allargato i propri orizzonti sul pop/rock e ora si sta avvicinando al jazz, per lui inedito.

“Ho iniziato a suonare ispirandomi a John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers – continua Filippo – Ma anche a Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan, B.B. King. Per quanto riguarda la musica italiana mi piacciono i grandi classici: De Gregori, Dalla, De Andrè, Battisti. I miei pezzi preferiti? Little Wind e Voodoo Child di Hendrix, Lennie di Vaughan”.

Oltre alla musica, da quest’anno anche lezioni di canto: “Ho tanti sogni nel cassetto, tra i quali produrre e scrivere canzoni mie, intraprendere la carriera di solista portando solo il mio nome. Negli ultimi due anni sono migliorato soprattutto a livello tecnico dove avevo qualche lacuna e ora mi sto concentrando sull’improvvisazione, soprattutto in ottica jazz”.

Dalle sue piccole conquiste Filippo lancia un appello ai suoi coetanei e a qualunque ragazzo sogni di diventare musicista: “Ragazzi, buttatevi, avvicinatevi a qualche strumento: il vortice della musica poi vi trascinerà. Anche io durante il mio percorso ho avuto un momento di crisi musicale ma passione e determinazione mi hanno portato dove sono oggi”.

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