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L’industria bergamasca si riprende la scena e sprona il territorio fotogallery video

Un titolo ecumenico "La persona al centro dell'innovazione" a cui segue un programma ambizioso che vede Confindustria Bergamo protagonista come non mai.

Un titolo ecumenico “La persona al centro dell’innovazione” a cui segue un programma ambizioso che vede Confindustria Bergamo protagonista come non mai. Non solamente dal punto di vista economico, ma pronta a spronare settori, partner, istituzioni e politica per cavalcare l’onda della ripresa.

La scelta del luogo non è casuale, le ceneri di una manifattura tessile dalle quali rinasce una manifattura meccanica (Csm group), in una valle – quella brembana – che attende investimenti e risposte. Una su tutte la variante di Zogno, il cui cantiere dovrebbe forse concludersi entro il 2019. E poi lo scalo merci. Il presidente Stefano Scaglia (qui il suo discorso) da capitano d’industria non usa mezzi termini: “Una vicenda che si trascina da almeno tre presidenti di Confindustria Bergamo”. Un invito a leggere: “Non vorrei essere il quarto” chiamando la politica alle proprie responsabilità. Non manca un appunto all’aeroporto: valore da difendere e valorizzare.

La platea composta da oltre un migliaio di presenti, oltre agli industriali ci sono politici, sindacalisti, studenti delle scuole superiori, allievi della guardia di finanza comprendono le parole del presidente Scaglia. Sia in entrata, sia in uscita da Zogno non sono mancate code e minuti persi sul viadotto di Sedrina, segno tangibile che non si può parlare di sviluppo, attrattività, investimenti in una valle che paga un costo altissimo con la viabilità.

Anche se qui si scommette, anzi si investe come ricorda il padrone di casa Giovanni Gemmani, presidente di Scm Group a cui fa capo la Cms di Zogno: “Oggi il vincolo alla crescita non sono le burocrazie, le risorse ma le persone. Volevamo investire in valle Brembana perché qui ci sono le competenze” rimarca Gemmani. Un emozionato sindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti, non nasconde che già all’inizio del suo mandato nel 2009 avrebbe potuto cedere alle sirene e trasformare il vasto complesso industriale in commerciale, ma ha atteso, fiducioso, che la ripresa avrebbe fatto rivivere quegli spazi della manifattura tessile.

Assemblea Confindustria 2017

L’assemblea corre nei suoi tempi, un rito ormai collaudato che si è fatto ancora più sobrio e più diretto all’economia. Nessuna passerella alla politica, ma ampi interventi alla ricerca e allo sviluppo, testimonianze che siano incentivi all’innovazione.
Salvatore Majorana, direttore del Parco scientifico Kilometro Rosso proietta l’assemblea nel futuro invitando tutti ad innescare cicli virtuosi grazie alle ultime novità della tecnologia.

PONTREMOLI INCANTA
Andrea Pontremoli, amministratore delegato Dallara Automobili Spa, è la vera sorpresa di questa assemblea. Un imprenditore che incanta con il suo intervento privo di slide o grafici. Va a braccio e spiega la differenza tra invenzione ed innovazione, se la prima è possibile a molti, l’innovazione è riservata alle società più complesse e aperte.

“Abbiamo detto a generazioni di figli: studia altrimenti vai a lavorare, mentre dobbiamo dire: studia perché devi andare a lavorare. Hanno realizzato un sacco di reality sui cuochi, che ora si chiamano chef facendoli diventare delle star. Forse dovremmo investire e fare un reality in fabbrica”. Pontremoli si scaglia contro il dualismo: licei per gli italiani e istituti tecnici per i figli di immigrati. “La scuola deve tirar fuori ai giovani le loro passioni prima che sia possibile. Eppure l’italia sarebbe un ottimo hub, velocità ed incertezza unite fanno il caos, e noi italiani a gestire il caos siamo bravissimi, non ci batte nessuno”.

BOCCIA: CHI È CONTRO L’INDUSTRIA È CONTRO L’ITALIA
Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ricorda che “Abbiamo perso il senso di raccontare la nostra industria. Se attivi la politica delle imprese riparte il paese. Chi è contro l’industria in questo paese è contro l’Italia. Dobbiamo smetterla di vivere di confronti, finiremo di morire di conflitti. Sono molto grato ad Alberto Bombassei, padre nobile dell’industria italiana. La nostra associazione deve tornare ad essere una casa, come dice bene Scaglia, non esistono grandi e piccoli imprenditori, ma grandi imprenditori per piccole e grandi aziende”.

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