• Abbonati
Botta e risposta

“Inaccettabile”, Italcementi in sciopero per il premio; lo stupore dell’azienda

L'astensione dal lavoro durerà otto ore, con presidio davanti ai cancelli degli stabilimenti di Calusco e Rezzato a partire dalle 5 del mattino

È stato indetto per giovedì 2 novembre uno sciopero all’Italcementi di Calusco per il premio assegnato ai lavoratori. In una nota, i sindacati FILLEA-CGIL e FILCA-CISL sottolineano che “le assemblee dei lavoratori delle cementerie di Calusco e Rezzato hanno valutato negativamente la proposta aziendale di non riconoscere ai lavoratori un premio dignitoso che tenga conto della fatica e dei carichi di lavoro di questi anni”. E ricordano che “l’acquisizione di Italcementi da parte di HeidelbergCement ha portato sempre più i lavoratori ad essere polivalenti e polifunzionali, garantendo il positivo andamento di tutti gli indici produttivi di ogni sito”.

I sindacati evidenziano che il peso dei conti non può essere “scaricato sui lavoratori  dopo il taglio di tutte le previdenze di Welfar Aziendale riconosciute fino al 2015”. Da qui il giudizio sulla proposta (definita “inaccettabile” e “non rispettosa del lavoro”) con la convocazione di uno sciopero di 8 ore e presidio davanti ai cancelli degli stabilimenti a partire dalle 5 del mattino per chiedere “con forza un accordo economico dignitoso e un impegno serio per completare l’organico aziendale in tempi brevi per consentire ai lavoratori di godere dei riposi previsti”.

Attraverso una nota, “Italcementi ribadisce il proprio stupore di fronte all’iniziativa di promuovere lo sciopero, annunciato nel momento in cui negli impianti è tutt’ora in corso la trattativa sul premio di produzione. Alle argomentazioni dell’Azienda è stato contrapposto da parte delle rappresentanze dei lavoratori un non-ascolto, con la proclamazione di uno sciopero con il quale di fatto si chiude al confronto. La decisione è peraltro in contraddizione con l’accordo del 2015 alla base dei premi di produzione già erogati, con il quale le parti si impegnavano a discutere il tema a livello nazionale e a non intraprendere iniziative locali, come lo sciopero proclamato”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI