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Rosaria iardino

Allarme Hiv tra i giovani: “Manca una seria campagna di comunicazione sessuale”

Si è conclusa la settimana dell'Abbraccio a "Le Due Torri" per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo al virus dell'Hiv. All'evento era presente anche Rosaria Iardino, da tempo impegnata per una corretta informazione sui temi dell'AIDS.

Sabato 21 ottobre ha avuto luogo a Stezzano “L’abbraccio alle Due Torri”, evento inserito nella settimana di appuntamenti della manifestazione #AbbracciConsapevoli, che si è svolta nel centro commerciale dal 16 al 21 ottobre per sensibilizzare l’opinione comune riguardo un tema importante come quello del virus dell’HIV. All’abbraccio hanno partecipato più di 900 persone, tante da coprire l’intero perimetro del centro commerciale e da permettere la buona riuscita dell’iniziativa.

Abbraccio a Le Due Torri: a Stezzano insieme contro Hiv e Aids

“L’HIV è un’infezione silente, e colpisce le fasce d’età più giovani: spesso capita che, all’interno di una coppia, il maschio non confessi di averla – o magari nemmeno lo sa – e la donna viene poi infettata” confessa la signora Anna di Landro, presidentessa di Soroptimist Treviglio, associazione che si occupa di migliorare la qualità di vita delle donne. La stessa presidentessa aggiunge poi un dato molto importante: “La Lombardia è la regione in cui è stata riscontrata la maggior incidenza di positività riguardo l’HIV, e proprio Bergamo è una delle città in cui c’è la maggior concentrazione”.

Anche per questo motivo, l’evento assume una notevole rilevanza: l’obiettivo è infatti quello di mantenere alta l’attenzione riguardo a questa malattia, per cui ancora oggi si muore, e per la quale è stata riscontrata una generale ignoranza dei giovani, che non la conoscono o peggio ancora la sottovalutano e la considerano presente soltanto nei paesi del terzo mondo.

A tal proposito c’è da sottolineare la presenza di alcune scuole, invitate per ribadire la necessità di far partire la prevenzione proprio dai giovani: oltre agli 80 volontari sono stati infatti coinvolti circa 350 studenti, provenienti da 7 Istituti Scolastici bergamaschi, che si sono impegnati nella realizzazione di lavori a tema e che hanno contribuito alla campagna di diffusione e prevenzione legata all’HIV.

Inoltre, in tarda mattinata, si è svolta un’interessante discussione sull’HIV e sugli aspetti legati a questa malattia, moderata dal giornalista Pierluigi Diaco, a cui ha preso parte un’ospite speciale: Rosaria Iardino, da tempo impegnata per una corretta informazione sui temi dell’AIDS.

“La diffusione dell’HIV fra i giovani è in aumento negli ultimi anni – confessa Iardino – e i motivi sono due: il fatto che i giovani pensano che la malattia non esista più, e la convinzione che la pillola possa prevenire qualsiasi cosa. È un errore notevole: l’unico modo per prevenire la nascita del virus è l’utilizzo dei contraccettivi”.

“Che un centro commerciale abbia scelto di trattare un tema così importante è stata di certo una scelta vincente- continua Rosaria – I giovani non sanno niente dell’HIV, è per questo che noi insistiamo ad andare nelle scuole a parlarne. Questi giovani sono il frutto di una politica, regionale o nazionale, che non si occupa del problema: sono esattamente 5 anni che non viene fatta una campagna di comunicazione seria tra i giovani e sono sei anni che è stata tolta nelle scuole anche solo un’ora di educazione all’affettività e sessualità. E allora i giovani vanno su internet, ma non basta.”

Presente anche il dottor Franco Maggiolo dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, che ha spiegato un fatto storico non trascurabile: “Negli anni ’90, in Italia, non si sapeva dell’esistenza del virus, e quando lo si scoprì, poteva essere curato soltanto grazie a due farmaci che però, per come venivano usati, non portavano nessun giovamento”. Oggi, invece, nonostante l’HIV non possa ancora essere definitivamente curata, la si può tenere sott’occhio, permettendo al paziente di continuare a vivere, com’è successo nel caso della signora Iardino che contrasse il virus all’età di 17 anni.

Come fare per sapere se si è infetti o meno? Basta recarsi in farmacia o in ospedale e fare il test, e in breve tempo si potrà conoscere se si è infetti o sani. Basta poco per vivere sicuri.

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