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In lombardia

Referendum, cronache dal seggio: richieste bizzarre, semafori verdi e tablet

In diretta da un seggio della provincia di Bergamo qualche curiosità sulla prima volta del voto elettronico in Italia: tra gli elettori anche qualche "orfano" di matita e penna.

La figura più in vista di questa tornata referendaria è sicuramente quella del “digital assistant”: è lui il mentore, la persona che tutto sa sul voto elettronico e sul funzionamento dei tablet inseriti per la prima volta in Italia in una cabina elettorale domenica 22 ottobre in occasione del referendum per l’autonomia della Lombardia.

In “diretta” da un seggio della provincia di Bergamo vi raccontiamo qualche episodio curioso che sta accompagnando il lavoro di volontari e presidenti di seggio. 

In questa particolare sezione pochi, pochissimi giovani tra i 18 e i 25 anni: molti di più i quarantenni/cinquantenni che sembrano aver preso più a cuore la campagna e le sorti di questo referendum: carta d’identità o tessera elettorale alla mani, piano piano hanno sperimentato la nuova modalità di voto tramite tablet e touch screen che hanno reso velocissima la votazione, nell’ordine di pochi secondi.

A spiegare le modalità del voto elettronico ecco i digital assistant all’esterno dei seggi che si sono prodigati soprattutto nei confronti delle persone più anziane.

Alle 8 del mattino una signora ha espresso regolarmente il proprio voto, ha ringraziato ed è uscita dal seggio: si è recata al panificio, ha acquistato una brioche alla marmellata e l’ha donata al digital assistant “perchè è stato molto gentile nel dare spiegazioni”. 

In coda per fare il proprio dovere nel segreto della cabina, gli elettori hanno atteso il “semaforo verde”: i bottoni sul tavolo del presidente di seggio, uno per ogni cabina elettorale, hanno infatti dato il via libera al cambio della guardia. Bottone verde: si può votare. Bottone giallo: la cabina è già occupata da un elettore. Ad accompagnare il voto un segnale acustico che informa dell’avvenuta votazione.

“Velocissimo” e “semplicissimo” sono stati i commenti più frequenti dei votanti, entusiasti per questo modo di votare rispetto a scheda e matita.

Ma qualche “orfano” c’è stato: diverse le richieste di una matita mentre altri si aspettavano di trovare un penna all’interno della cabina per esprimere il voto. E ancora: qualcuno ha aspettato all’interno della cabina elettorale per la ricevuta, pensando che che uscisse dal dispositivo una volta espressa la propria preferenza. 

 

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