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G7 agricoltura

Agrogeneration, le start-up dei giovani bergamaschi

All'evento erano presenti tre delle maggiori start up del territorio bergamasco: "C&M Bioscience S.R.L." di Pieralberto Cangelli, "Tropico dei Colli" di Giulia Serafini e Mirko Roberti, e "My Cooking Box" di Chiara Rota.

Venerdì 13 ottobre è stato l’ultimo giorno dell’iniziativa “Agrogeneration Bergamo”, tre giorni di appuntamenti – da mercoledì 11 a venerdì 13 ottobre- inseriti all’interno del più ampio programma del G7 dell’Agricoltura che, quest’anno per la prima volta, ha sede a Bergamo.

“Ho proposto di tenere qui questo evento perché la mia Bergamo meritava una rappresentazione della sua storia e della sua bellezza, anche attraverso l’impegno che posso metterci io con le materie di
cui mi occupo. Sono convinto che questa città più viene conosciuta, e più viene amata” ha spiegato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, che non ha certo
nascosto la propria soddisfazione.

All’evento erano presenti tre delle maggiori start up del territorio bergamasco: “C&M Bioscience
S.R.L.” di Pieralberto Cangelli, “Tropico dei Colli” di Giulia Serafini e Mirko Roberti, e “My Cooking Box” di Chiara Rota. La prima start up focalizza la propria attenzione sulla ricerca e lo sviluppo nell’ambito della qualità agroalimentare e dell’automazione, offrendo consulenze alle imprese e migliorandone i processi ed i prodotti; la seconda si occupa invece della produzione di piante da frutto esotiche che non hanno bisogno di nessun trattamento, e che riescono a crescere sul
territorio bergamasco senza problemi, offrendo prodotti con alte proprietà nutrizionali; l’ultima consiste in un cofanetto contenente tutti gli ingredienti da usare per realizzare piatti tipicamente
italiani, un modo innovativo per rivoluzionare la spesa.

Proprio con Pieralberto e Giulia abbiamo deciso di scambiare due parole. Nonostante gli ambiti di lavoro siano differenti, entrambi sono d’accordo nell’affermare che l’opportunità di avere il G7 qui a Bergamo debba essere sfruttata per mostrare la bellezza che Bergamo porta con sé.

“La scelta di tenere il G7 qui è molto buona, in quanto Bergamo è un territorio ricco a livello agroalimentare; basti pensare alle 7 DOP presenti sul territorio, che confermano quanto detto” spiega Pieralberto.

Anche Giulia condivide questa posizione, ed aggiunge: “Bergamo è una realtà poco conosciuta, ma che ha in sé un livello molto alto di innovazione ed un buon margine di crescita. Far conoscere il
tessuto imprenditoriale bergamasco può portare a dei vantaggi, ricordando sempre che prodotti come l’insalata di IV gamma ha radici proprio nel nostro territorio”.

Punto di vista simile anche per quanto riguarda la posizione in merito al futuro delle start up. Il primo risponde sottolineando l’importanza di avere parchi scientifici – troppo pochi in Italia – in grado di creare un vero e proprio network fra tutte le start up, che possono quindi mettersi in contatto tra loro e confrontarsi per crescere ulteriormente. La seconda pone invece l’accento sul
fatto che, in fondo, le start up sono sempre esistite: magari non si chiamavo in questo modo, magari non si disponeva dell’ausilio di internet o del supporto di qualche associazione, ma c’era sempre e
comunque qualcuno disposto a prendersi dei rischi ed investire del denaro in un progetto in cui
credeva fino in fondo.

Il dato certo è uno: Bergamo è per una settimana la capitale mondiale dell’agricoltura. Un modo per proseguire il cammino iniziato con Expo a Milano; un’opportunità, per Bergamo, di mostrare tutto ciò che ha da offrire.

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