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Appunti&virgole

All’ultimo secondo: l’Atalanta si scopre un po’ pazza

A Firenze un punto davvero d'oro, strameritato, sudato, preso per i capelli. Con il cuore e con i dentI, commenta il nostro esperto Alberto Porfidia.

All’ultimo secondo. L’Atalanta spettacolo si scopre anche un po’ pazza. Diciamo pure da batticuore, se non da mal di cuore.

E la notte di Firenze, da stregata, torna a sorridere ai nerazzurri. Stavolta il punto è davvero d’oro, strameritato, sudato, preso per i capelli. Con il cuore e con i denti: ma quanto tempo ha impiegato quel pallone calciato da Freuler per andare a infilarsi nell’angolino? Dove Sportiello, un gatto paratutto, non è più riuscito ad arrivare.

Pare che sia l’800° gol segnato in trasferta nella storia dell’Atalanta e certo è un evento da ricordare. Perché è vero che a Firenze ancora non si passa, ormai dal 3 gennaio 1993 quando Carletto Perrone regalò la vittoria all’Atalanta di Lippi. Però questo pareggio con la Fiorentina ha il sapore di una vittoria, tanto ormai quasi nessuno ci avrebbe creduto, dopo tanti errori e le superparate di Sportiello, nella rimonta, nella possibilità di rispondere alla prodezza di Chiesa nel primo tempo.

Per Gasperini sono due punti persi, dopo tante occasioni mancate o sprecate o negate da Sportiello. E soprattutto dopo il dominio della sua squadra, nel secondo tempo in particolare, per il tecnico nerazzurro sarebbe stata una beffa la sconfitta a Firenze. Lo stesso Pioli ha riconosciuto che l’Atalanta non ha rubato nulla.

Se poi facciamo la conta degli episodi, dobbiamo riconoscere che alla Fiorentina non è stato concesso un possibile calcio di rigore, quello dell’uscita di Berisha su Gil Dias, nel finale. E la trattenuta precedente di Spinazzola su Astori era stata ai limiti della regolarità. Comunque il verdetto Var ha assegnato un rigore a favore dell’Atalanta e quel rigore è stato invece sprecato, al 16′ del secondo tempo. Col senno di poi, tanti si saranno chiesti: ma perché non ha calciato Ilicic, se è vero che Sportiello (bravissimo) conosce il modo di calciare di Gomez come le sue tasche? Poi Gasperini, allargando le braccia, dirà che il Papu ne aveva provati tanti, di rigori, calciando dalla parte opposta. Ma all’ultimo momento ha cambiato idea. E continuerà a tirare lui, perché il Papu non si discute…

Ma che Atalanta è stata? Un po’ frenata nel primo tempo, per merito anche dell’aggressività della Fiorentina e in parte anche perché i nerazzurri si erano un po’… incartati, non avendo un centravanti di riferimento, con Ilicic e Gomez larghi assistiti da Kurtic. Così quello che poteva essere una trappola per i viola si è rivelato un impiccio, un problema venire a capo e trovare sbocchi in avanti. Nonostante questo, l’Atalanta ha costruito una serie di palle-gol, mettendo davanti a Sportiello prima Kurtic e poi Freuler. E lo svizzero alla fine dopo l’1-1 si è sfogato: “Ero arrabbiato per non aver segnato nel primo tempo…”.

Comunque l’Atalanta è salita in cattedra e con Cornelius ha acquistato peso nel secondo tempo, a senso unico per i nerazzurri, che però sono sempre andati a sbattere contro saracinesca Sportiello.

Teniamo conto di un altro dato: se l’Atalanta fosse stata stanca, dopo i tre impegni settimanali, non avrebbe certo giocato un secondo tempo alla garibaldina, come due partite in una, per l’intensità, la voglia di rimontare, la capacità di arrivare sempre prima e anche di recuperare con i difensori sui contropiede, con un pizzico di fortuna quando Babacar si è allungato la palla a beneficio di Berisha.

Gasperini ha rifatto il turnover e purtroppo alla prossima occasione dovrà invece cambiare per gli infortuni di Toloi e probabilmente di Ilicic. Guardiamo il lato positivo? Per esempio uno Spinazzola ritrovato, dopo un primo tempo impacciato anche per via dell’ammonizione dopo un quarto d’ora, ma nella ripresa si è rivisto lo Spina che si intende con Gomez, che va sul fondo (in tante discese) e entra anche in area a cercare l’assist o il gol. Si è visto l’esordio di Mancini, bene vicino al solito impeccabile Caldara e all’esuberante Palomino (peccato per l’entrata non riuscita su Chiesa in occasione del gol). E anche Orsolini nel finale ci ha messo del suo per cercare la rimonta.

Gasperini ha lasciato a riposo Masiello, che scalpitava in panchina, così come Cristante (e Petagna un po’ acciaccato, Hateboer, Gosens). Ma Lione è vicina: giovedì toccherà a loro, per continuare il sogno europeo.

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