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Politica estera

Mamma Africa! Franco Esposito: l’italiano che ha deciso di spendere la propria vita al servizio del Kenya

Franco Esposito, il Kenya e le elezioni: la nuova puntata della rubrica di politica estera tenuta da Marco Cangelli

Si dice che al richiamo dell’Africa sia impossibile resistere e questo è il caso di un personaggio nel nostro paese poco conosciuto, ma particolarmente famoso nel continente nero. Stiamo parlando di Franco Esposito, un tecnico aereospaziale napoletano giunto in Africa nel 1964 da dove non se n’è mai andato, ma con il Bel Paese sempre nel cuore.

La sua avventura in Kenya iniziò quando l’ingegnere italiano Luigi Broglio stipulò un accordo con il governo locale per la costruzione di una base di lancio per satelliti nello spazio a Ngomeni, località ad una trentina di chilometri a nord da Malindi, città dove tuttora Esposito risiede: “Installare le piattaforme di lancio fu un’avventura indimenticabile, gli stessi americani non riuscivano a capacitarsi che avessimo sistemato tutto in meno di sei mesi e che durante le fasi della messa in opera non ci fosse scappato il morto – racconta il tecnico italiano – Usavamo anche mezzi di fortuna, ma eravamo giovani e incoscienti. Per salire sulle piattaforme usavamo scalette di corda improvvisate e per issare Broglio usavamo le stesse corde, e lui si infilava in un secchio.”

Dopo il lancio di vari satelliti in orbita (primo caso nell’Africa Orientale), la cooperazione fra Esposito e Broglio è proseguita fino al 2001, quando l’ingegnere aerospaziale è venuto a mancare. A quel punto il tecnico napoletano decise di lasciare il proprio lavoro e di diventare cittadino del Kenya, paese che lo aveva adottato e reso felice.
Durante la sua permanenza alla base spaziale italiana, Esposito si era contraddistinto per progetti sociali di aiuto alla popolazione locale, quali la costruzione di una scuola elementare a Ngomeni e quella di alcuni pozzi in zone particolarmente aride del distretto di Magarini. Ciò lo ha portato, su richiesta degli abitanti di Magarini, ad una prima candidatura nel corso delle elezioni politiche del 2007, convinti che avrebbe potuto esser eletto.

Nel corso della tornata elettorale la situazione elettorale è cambiata ed Esposito non è riuscito ad entrare in parlamento, tuttavia non si è dato per vinto ed a distanza di dieci anni ha deciso di ricandidarsi per raggiungere un record storico: essere il primo “mzungu”(“uomo bianco” in lingua swahili) ad esser eletto al parlamento kenyano.
Kasoso Wa Baya (nome africano del tecnico italiano) ha promesso alla popolazione di Magarini di devolvere il proprio stipendio ad opere umanitarie, di costruire nuovi impianti di irrigazione e di permettere agli abitanti della piccola cittadina africana di ottenere un titolo di proprietà sui terreni da loro coltivati. Tra le altre promesse, una spicca su tutte ed è quella di creare una scuola calcio a Magarini con il supporto del SSC Napoli: “Chiederò al presidente De Laurentis l’apertura di una scuola calcio a Malindi, perché qui i bambini l’unico sport che possono permettersi è tirare calci a un pallone, quando ce l’hanno.”

Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero degli Interni kenyano, nel corso della tornata elettorale dell’8 agosto Franco Esposito parrebbe non esser stato eletto, ma visto che il conteggio dei voti è stato bloccato a causa di probabili brogli elettorali, esiste ancora la possibilità che l’italo – keniota riesca comunque ad ottenere un seggio. Non sappiamo quale esito avrà questa vicenda, ma quel che già ora è certo è che la storia di Franco Esposito ha qualcosa di incredibile, e qualsiasi sia il finale, lui ha saputo amare l’Africa come meglio non poteva fare.

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