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La ricostruzione

Palosco, ucciso da un colpo d’arma da fuoco: il 22enne ha chiamato i soccorsi prima di morire fotogallery

Si trovava sul terrazzo della palazzina di via Spampatti Singh Amandeep quando è stato raggiunto dal proiettile che l'ha ucciso

È stato colpito da un proiettile tra la spalla e il cuore Singh Amandeep, il 22enne di origine indiana che nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 settembre è morto al Papa Giovanni di Bergamo.

Il ragazzo si trovava sul balcone dell’abitazione, in via Spampatti 32, quando intorno alle 22 davanti alla palazzina sarebbe arrivata un’auto con a bordo quattro persone. Una di queste avrebbe avuto con sé un’arma dalla quale sarebbero partiti alcuni colpi. Uno di questi avrebbe raggiunto il 22enne tra la spalle e il cuore.

Il ragazzo, dopo essere stato colpito dal proiettile, sarebbe riuscito a rientrare in casa e a chiamare i soccorsi mentre il mezzo con a bordo il suo assassino si allontanava da via Spampatti.

L’ambulanza del 118 è arrivata sul posto dell’agguato poco dopo, per trasportare in codice rosso al Papa Giovanni il 22enne indiano che è arrivato in ospedale ancora vivo seppur in gravissime condizioni.

A nulla però sono valse le cure dei dottori: alle 2 del mattino, dopo 4 ore passate tra la vita e la morte, Singh è spirato.

Il 22enne era arrivato a Palosco sette anni fa con madre, padre, fratello e sorella. Da circa un anno e mezzo lavorava come dipendente all’Italtrans di Calcio. In precedenza aveva prestato servizio anche per l’azienda di trasporti Bartolini.

Sul caso stanno lavorando i carabinieri di Treviglio. Per ora l’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere quella del regolamento di conti.

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